“Che fai lo butti?” – Scarpe! Scarpe! Scarpe!

di Caterina e Anastasia Bornaccioni –

Il settore della moda è uno dei più inquinanti al mondo, e con l’avvento del fast fashion le cose sono peggiorate. Si produce di più, si vende di più, e la qualità è sempre più bassa.

Il mercato europeo delle scarpe è il più grande a livello mondiale. L’Italia è al quarto posto per consumo di calzature in Europa.  Ma l’87% della produzione mondiale di scarpe è concentrata in Asia dove i grandi marchi operano attraverso una rete di aziende che lavorano in subappalto e dove sono meno stringenti le norme ambientali rispetto all’Europa.

Nel nostro piccolo cosa possiamo fare?

• RIDUZIONE: È molto difficile resistere all’impulso di comprare in un periodo storico in cui il mercato è saturo e il marketing fin troppo avanzato. Purtroppo però acquistare cose che non servono fa male all’ambiente e al portafoglio, e il primo passo che possiamo fare è quello di comprare un numero minore di scarpe ma di migliore qualità. Un’altra dritta che possiamo darvi è quella di riparare ciò che già avete! Per questo esiste un mestiere non ancora estinto, il calzolaio. Nel nostro comune possiamo citarne due: Carnevale Pasquale sito in viale della Repubblica (S. Maria delle Mole) e Calzolaio in via G. Garibaldi (Marino centro).

  

• RIUSO: Quelle scarpe bellissime che hai pagato un sacco di soldi non riesci proprio ad utilizzarle? Donale o rivendile. Puoi utilizzare vari canali:  vinted, ebay, subito.it, marketplace o portarle presso i numerosi negozi dedicati alla compravendita di prodotti usati.
• RACCOLTA: Le vostre scarpe non sono più riparabili quindi avete intenzione di gettarle via? Bene, esistono varie associazioni che le riciclano per farne un nuovo prodotto. A Marino possiamo donare le nostre vecchie scarpe da ginnastica a “Retake Roma” (https://retake.org/roma/riciclo-e-riuso/). Nel link citato troverete l’iniziativa e una mappa dei punti di raccolta.

Il settore conciario è particolarmente inquinante. Esiste un obbligo di trattare le acque utilizzate per conciare le pelli, ma si tratta di procedure costose, generalmente non rispettate fuori dall’Europa. un elemento di garanzia è la provenienza della pelle. I marchi “Vera pelle” e “Vero cuoio” garantiscono l’uso di pelle italiana nel rispetto di criteri socio ambientali predefiniti. Ma a garanzia del made in Italy non esiste ancora un’etichettatura di origine, rilasciata alle aziende che rispettano requisiti ambientali ed etici condivisi e nel complesso l’intero settore ha bisogno di un forte rinnovamento in senso etico (https://www.youtube.com/watch?v=uFWOYpxuze8 ).

Per chi invece pensa che l’unica davvero sostenibile sia la scelta di scarpe cruelty-free potrà cercare il marchio europeo VEGANOK.

Le calzature sono prodotti complessi che richiedono l’impiego di molti materiali e processi di produzione diversi, perciò l’impatto ambientale è notevole. La realizzazione di un paio di scarpe da ginnastica immette nell’atmosfera circa 136 kg di CO2, per non parlare dell’inquinamento dovuto al trasporto e allo smaltimento di questi prodotti. Detto questo possiamo però affermare che non tutte le aziende sono uguali e che alcune si stanno impegnando per ridurre l’impatto ambientale dei loro prodotti.

Alcuni marchi producono scarpe a partire dalla plastica riciclata e da scarti recuperati, date un’occhiata a questo link.

Buono shopping!

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