Lettere alla redazione: le commemorazioni degli eccidi a Marino. La lezione di Silone

Claudio Tariciotti

3 anni fa

Un nostro lettore ci ha inviato una lettera via mail, firmata, con richiesta di pubblicazione. La riportiamo qui di seguito. Una riflessione interessante sulle azioni e contraddizioni in questi giorni che ricordano la memoria di eccidi nazisti e fascisti, la pazzia delle guerre, la negatività dell’odio nazionalista che alimenta la divisone e porta alla vendetta come nel caso del tristissimo evento delle foibe per la popolazione giuliano dalmata del secondo dopoguerra. Uno spunto interessante, anche per i fatti accaduti a Marino nelle ultime settimane e per il comportamento delle forze politiche, alcune totalmente silenti.

Gentile Redazione di Noi Cambiamo,

la nostra “sorridente” cittadina ha ufficialmente ricordato in pochi giorni due eventi tragici dello scorso secolo; dire millennio sarebbe altrettanto esatto ma renderebbe gli eventi ancora più ‘lontani’ agli occhi dei ragazzi che si accingono a scoprire cosa sia il “giorno della Memoria” del 27 gennaio (dedicato alle vittime dell’Olocausto) e cosa sia il “giorno del Ricordo” del 10 febbraio (dedicato alle vittime delle foibe).
Voglio sottolineare il termine ufficialmente poiché entrambe le ricorrenze sono istituite per Legge dello Stato di cui fanno parte anche i Comuni.
A capo del Comune c’è il Sindaco, democraticamente eletto, che si presuppone rappresenti l’intera cittadinanza (così il sig. Cecchi ha più volte sostenuto).
Il Vicesindaco, ai sensi del Decreto Legislativo n.267/2000, art.46, comma 2, viene individuato dal Sindaco tra i componenti della giunta comunale, e “In tutti i casi in cui sostituisce il sindaco, il vicesindaco esercita anche le funzioni a lui spettanti in qualità di ufficiale del Governo”. Deduco, quindi, si tratti di una persona che, oltre a godere della stima personale del Sindaco, sia pienamente convinta dei Valori che infondono la nostra Costituzione, fondamento di ogni attività politica, economica e sociale del nostro Paese.
Mi chiedo, allora, come sia possibile che il Vicesindaco, sig.ra Sabrina Minucci, abbia “omesso” di firmare il manifesto del Comune dedicato al giorno della Memoria e sia, invece, in bella mostra in quello del giorno del Ricordo.

Dimenticanza? Svista o ben altro?

Non siamo una città grandissima. Si dice: ”sappiamo tutto di tutti” ma non dobbiamo affidarci al gossip per le tematiche politiche e, pertanto, mi aspetto una dichiarazione altrettanto ufficiale dal parte degli interessati sulla vicenda: Sindaco e Vicesindaco!

Vorrei terminare citando il celebre romanzo di Ignazio Silone, Fontamara, con i tanti Don Circostanza che fanno finta di non vedere. Come sostenuto dal presidente dell’ANPI, Carlo Muraglia:
“Dunque, attenzione: quando ci dicono che il fascismo non c’è più ed è finito, bisogna essere pronti a dimostrare che non è vero, e non solo perché ci sono i movimenti neofascisti, ma anche perché c’è una mentalità e dei falsi valori, che non solo sono duri a morire ma sono pronti a riprendere vigore, non appena si presenti il terreno favorevole.” Aggiunge, inoltre, “Allora, che fare? … Contrastare tutti i fenomeni di neonazismo e neofascismo, smascherandone i falsi valori e dimostrando quanto sono ingannevoli le loro lusinghe, soprattutto ai giovani più facilmente suggestionabili.
Contrastare, prima di tutto sul piano culturale; poi cercando di capire perché questi movimenti riscuotono un cero successo proprio sui giovani; infine contrastare le manifestazioni, apparentemente solo nostalgiche, ma che in realtà sono significative sotto ben altri profili. Un contrato dunque per il quale non è utile, non serve lo scontro diretto, come qualcuno vorrebbe, ma chiedendo prima di tutto alle Istituzione che facciano il loro dovere, neghino le piazze e le sale e non solo per motivi di ordine pubblico, ma perché sono costituzionalmente inaccettabili le manifestazioni che vi si propongono.”
“Bisogna anche cercare di coinvolgere nel rifiuto, i Sindaci, a proposito dei quali voglio ricordare il bellissimo intervento, all’Istituto Cervi, del Sindaco di Udine, che dichiarò di considerarsi al di sopra delle parti, come primo cittadino, ma di non poter essere neutrale quando si tratta di materia di Costituzione e di democrazia.”

Grato se vorrete pubblicare.

Lettera firmata

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