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Immobile in affitto per la scuola Anna Frank. Le perplessità delle famiglie: si prepara un nuovo braccio di ferro con la nuova maggioranza di Cecchi?

Con un comunicato stampa l’amministrazione informa, come avevamo già anticipato in un articolo, della ricerca di immobili da affittare per ospitare le classi della scuola Anna Frank oggi posizionate nei moduli temporanei. Perplesse molte delle famiglie di Frattocchie che abbiamo interpellato e anche le insegnanti che sono più che soddisfatte dell’attuale collocazione provvisoria presso il centro La Nave e che più che altro chiedono di riavere in tempi brevi la loro scuola aperta nel centro di Frattocchie.

Si prepara un altro braccio di ferro dopo la questione della mensa? Vedremo. Ecco il comunicato dell’Amministrazione.

L’Amministrazione Comunale, ha deciso, con Delibera di Giunta, di attivare in tempi rapidi una ricerca, tramite procedura pubblica, per reperire un immobile, entro il 30 aprile 2022, da poter utilizzare per ospitare le classi dell’istituto scolastico Anna Frank di Frattocchie attualmente ubicate nei moduli prefabbricati.

La Delibera adottata dalla Giunta Comunale parte dal presupposto che occorre reperire una proprietà privata non solo per l’Anna Frank, ma anche per le altre scuole del territorio interessate dai lavori di adeguamento già programmati allo scopo di rimodulare un diverso assetto logistico e organizzativo degli spazi educativi.

“I nostri ragazzi, hanno bisogno di luoghi idonei per poter svolgere le loro attività didattiche e i moduli non rappresentano ambienti adatti. Anche gli insegnanti e il personale scolastico, deve essere messo in condizione di poter lavorare in una struttura che non rappresenti un’emergenza seppur per tempi medio brevi” così in una nota l’Assessore Pamela Muccini con delega all’Istruzione.

Il Sindaco Stefano Cecchi dichiara: “Gli interventi programmatici, ci permettono di avere un vantaggio e cioè di poter cercare diverse soluzioni. Auspico dunque di poter trovare alternative stabili senza mettere bambini e ragazzi in condizioni critiche con spazi inadeguati per permettere loro di vivere l’anno scolastico nella maniera meno traumatica possibile”.

 

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