Liceo Artistico di Marino. La riflessione dei genitori: la soluzione temporanea nella piazza antistante alla scuola è quella più funzionale

Marco

3 anni fa

Mentre con il cambio di Sindaco a Marino si sono rimesse in discussione le scelte per la collocazione della scuola temporanea a supporto del Liceo Artistico Mencuri, continuano le proteste degli studenti, dei docenti e anche delle famiglie. Una situazione di immobilismo che ha compromesso l’attuale anno scolastico con il cambio di Giunta a Marino e che rischia di protrarsi ancora data l’incapacità della politica di provvedere a soluzioni ragionevoli e funzionali per i ragazzi.

Abbiamo intervistato in rappresentanza dei genitori la sig.ra Antonella Fidaleo che segue con molta attenzione le sorti del Liceo Mercuri, con un figlio iscritto all’indirizzo Audiovisivo-Multimedialedel Liceo Artistico di Marino.

Signora Fidaleo, come vivono le famiglie questa situazione che si è creata al Liceo Artistico Mercuri per il ritardo nella sistemazione delle aule provvisorie nelle vicinanze dei laboratori e della palestra della sede di via Vittoria Colonna?

Noi famiglie dei ragazzi di Marino, viviamo da giugno dello scorso anno in un profondo senso di incertezza. Abbiamo trascorso la scorsa estate domandandoci dove saremmo stati sistemati a settembre. Sapevamo che le casette, o moduli abitativi, per l’inizio dell’anno scolastico non sarebbero state pronte, ma abbiamo sperato, fino alla fine, che almeno per Natale 2021 si potesse arrivare ad una nuova organizzazione. Ogni speranza è svanita già da prima. Doppi turni, orari impossibili, trasporti pubblici non sufficienti, ragazzi disorientati… Abbiamo vissuto di tutto…. Questo è un liceo dove la didattica si alterna necessariamente ai vari laboratori. I ragazzi passano intere giornate solo in questi ultimi e le restanti in classe a frequentare le altre materie. Non vi è alternanza, perché quest’ultima non è applicabile in una fase di urgenza. Noi genitori viviamo le conseguenze dirette di tutto questo, sia personalmente, come ad esempio creando dei gruppi per andare a portare o riprendere i ragazzi che vivono più lontano e che hanno maggiori difficoltà con i trasporti pubblici, ma anche indirettamente, assistendo alla difficoltà che questi giovani vivono quotidianamente. E’ un vero peccato, mi creda… questi dovrebbero essere gli anni più belli della loro vita, quelli che ricorderanno per la bellezza dello stare insieme e che invece, ricorderanno come un periodo già difficile per via della pandemia, vissuto nell’ambito di un’ulteriore difficoltà logistica scolastica.

Cosa auspicano i genitori come soluzione transitoria più funzionale nel contesto che si è creato?

Che assolutamente si arrivi a settembre con la soluzione più adeguata. Non è pensabile affrontare per il secondo anno consecutivo quello che abbiamo vissuto fino ad oggi. Le Istituzioni sono chiamate, sollecitate, incentivate da più parti a trovare le soluzioni più adeguate. Si deve tener conto che sono ragazzi, la gran parte di loro minorenni…. Non è pensabile continuare a tenerli lontano dal loro ambiente scolastico, dai loro laboratori, dalle loro attività scolastiche quotidiane e, se mi consente, da una vita normale. Quindi ci auguriamo tutti che si possa trovare la soluzione più giusta, nei tempi più brevi che, ovviamente, per noi, resta quella dei moduli abitativi ubicati nella piazza antistante la scuola.

Quali azioni intendono le famiglie assumere per stimolare le istituzioni competenti ad affrontare con maggiore rapidità il problema?

Personalmente ho sempre pensato che l’unione fa la forza. Quindi continueremo ad appoggiare la scuola in tutte quelle attività che, insieme ai rappresentati d’istituto, decideranno di intraprendere per arrivare al tanto atteso risultato. Ognuno di noi darà il suo contributo. Siamo tanti, veniamo da realtà diverse, ma saremo sempre uniti verso un unico scopo: quello di poter tornare a palazzo Fumasoni Biondi il prima possibile.

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