Carlo Colizza dice la sua sulle questioni del M5S nazionale e della scissione

Gianna Santini

2 anni fa

Dopo la piuttosto scontata conferenza stampa di Luigi Di Maio che con altri 60 parlamentari ha annunciato la fine del sodalizio con il M5S, molti sono i dibattiti avviati in rete e nei gruppi del che si rifanno al pensiero dei cosiddetti ‘grillini’.

Il peso dell’impossibilità di un terzo mandato nel M5S ha condizionato in modo determinante le ultime vicende ed, evidentemente, chi pensava di voler fare ‘carriera politica a livello nazionale’, non ha trovato altra via che uscire dal M5S. Il resto delle argomentazioni appaiono ricerche più o meno approfondite di motivi plausibili da presentare agli elettori a cui ci si vorrebbe rivolgere nella speranza di accaparrarsi una fettina di elettorato e formare una formazione di centro, magari con qualche ex avversario con cui ora si condivide uno o più obiettivi, anche personali.

Tra le riflessioni più pacate su questo tema c’è quella dell’ex sindaco di Marino Carlo Colizza che segna anche la sua prima dichiarazione pubblica su questo argomento.

Un invito a serrare le fila e guardare avanti perchè, forse, il M5S non è affatto morto e sepolto, come banalmente sostengono alcuni leader dei partiti e partitini nazionali e anche a livello locale.

“HI WA MATTA NOBORU (IL SOLE SORGE SEMPRE)

Voglio condividere alcune mie personali riflessioni con chi avrà la pazienza di leggere le mie parole che non rappresenteranno mai un pensiero perfetto a cui uniformarsi” esordisce Colizza “Il Movimento, negli ultimi anni, è stato dichiarato deceduto in svariate occasioni all’inizio da chi vi si è sempre opposto e, con alterne vicende, da chi vi ha condiviso una parte del suo percorso personale e politico scegliendo altre strade.

Che siano i fuoriusciti o i fuggitivi costoro hanno, non senza alcun fondamento, mosso pesanti critiche ora rivolte all’impianto ideale, al leader di turno ed alle scelte politiche e, molto spesso, vi hanno fatto eco le voci di chi milita in prima persona e non ha cessato di credere spendendosi all’interno della sua comunità.

Chi ha compreso ed amato l’enorme forza del Movimento vi ha dato tutto se stesso mantenendo, a differenza dei normali tifosi politici, un fortissimo spirito critico.

Questa tremenda passione ha riportato tantissime persone a voler tornare protagoniste della vita politica e sociale del nostro paese a tutti i livelli ed oggi pare esaurirsi stancamente per il susseguirsi di eventi negativi.

Ogni sogno utopico che diventa realtà, proprio per l’essere un fenomeno umano in evoluzione, perde parti di sé ma rappresenta una preziosissima anomalia che va coltivata e difesa, esaltando – quantomeno con la stessa forza delle critiche – quanto di buono si è fatto e potrà essere fatto.

Ricordiamoci cosa siamo, cosa siamo stati, cosa saremo e, soprattutto, perché abbiamo messo noi stessi in gioco contro un sistema che, prima del nostro arrivo, appariva invincibile strangolatore di futuro”.

“Non spenderò parole per criticare chi ha scelto altro” conclude Colizza “o si è allontanato perché, seppur costoro incarnano eventi rumorosi, non voglio che abbiano altra eco e desidero, con tutto me stesso, che l’anonimo brusio di sottofondo torni ad essere un urlo. Abbiamo un’occasione per vincere il roboante silenzio che ci circonda per inondarlo con le nostre idee, di come queste siano state in parte realizzate e possano esserlo ancora. Il vero amore si nasconde sotto la cenere ed aspetta mentre, nonostante tutto e tutti, il sole sorgerà anche domani”.

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