Il suicidio del PD è partito da lontano.
Da quando, con presunzione, ha lasciato indisturbati i capobastone al suo vertice.
Da quando, per almeno un paio di decenni, non ha ascoltato le sue componenti giovanili e salvato sempre ‘i vecchi portatori di voti‘ ma anche i ‘distruttori della sua stessa credibilità’.
Da quando si è attaccato al potere ed esiste solo se esistono poltrone da occupare con i suoi soliti nomi.
Da quando, con grande presunzione e assoluta visione politica nulla, ha tentato di succhiare la linfa vitale e i voti del M5S, prima corteggiando e rassicurando sul suo futuro Di Maio, poi tentando di affossare Conte sull’inceneritore di Roma (tutto del PD il merito dell’inceneritore qai Castelli Romani …), poi facendo una campagna elettorale nazionale ridicola e ora andando a breve a perdere senza appello le elezioni nel Lazio (sempre per l’inceneritore del commissario Gualtieri … e per il candidato scelto al solito modo dai capobastone).
A segnare questi passi non siamo noi della Redazione, ma è, con grande lucidità, un giovane del PD, Dario Corallo, che con un preciso e dettagliato elenco indica perchè oggi il PD è più tra i morti che tra i vivi … nell’agone politico.
Buon ascolto a tutti gli elettori del PD, sarà utile ascoltare questo giovane che … se ne va dal partito.
Fate click qui e ascoltate bene, cari lettori, e tutto sarà chiaro …
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