Le votazioni sulla strada ribaltano il preannunciato successo di Bonaccini preferito dai circoli degli iscritti e indicano nella giovane trentasettenne italo americana Elly Schlein il nuovo segretario del PD.
Per i burocrati nostrani di un partito che definire da tempo ‘agonizzante’ è poco … la vittoria di una fuoriuscita dal partito stesso in polemica con le larghe intese e Renzi, grintosa e ferma donna ambientalista, per i diritti civili e dichiaratamente di sinistra è un colpo inaspettato, chissà se ferale. Vedremo …
Ma chi è la giovane Elly Schlein?
Schlein è nata a Lugano, in Svizzera, da madre italiana e padre statunitense e ha 37 anni. Suo nonno materno era Agostino Viviani, prima fiero partigiano e poi senatore del Partito Socialista nel dopo guerra. Il nonno paterno invece emigrò negli Stati Uniti da Leopoli, oggi tristemente nota per la guerra Ucraina, per sfuggire alle persecuzioni contro gli ebrei.
Schlein è arrivata in Italia a 19 anni e si è stabilita a Bologna, dove si è laureata in giurisprudenza con una tesi sulle persone straniere detenute nelle carceri italiane. Dopo una breve carriera come giornalista di cinema, nel 2013 diventò la figura più riconoscibile di OccupyPD, un movimento formato soprattutto da giovani attivisti e attiviste del partito che si opponevano all’eventualità di un governo di «larghe intese» con il centrodestra. Schlein era a quel tempo vicina a Pippo Civati, si candidò alle europee e nel maggio del 2014 ottenne 53mila preferenze, una montagna di voti per una giovane praticamente sconosciuta fino a pochissimo tempo prima.
Va osservato che nel 2015 Schlein uscì dal Partito Democratico in polemica con la svolta imposta al partito da Matteo Renzi per unirsi a Possibile, il partito di sinistra fondato da Pippo Civati. Il PD di Nicola Zingaretti successivamente le chiese esplicitamente di tornare nel partito e ripresentarsi alle elezioni europee ma lei, ferma nella critica ad un partito che non riconosceva più nella sua linea politica, rifiutò l’invito. Questa scelta lasciò molti osservatori perplessi , ma Schlein spiegò che non si sarebbe sentita a suo agio né in una delle varie liste alla sinistra del PD né dentro il partito stesso, che aveva abbandonato ormai da quattro anni: «Non volevo e non potevo fare scelte che sarebbero, al contrario, estremamente divisive, anche tra le persone e realtà con cui ho lavorato fianco a fianco», dichiarò in quei giorni.
Alle ultime elezioni regionali in Emilia-Romagna ha fondato una propria lista ‘Coraggiosa’ che ha appoggiato il candidato del PD Bonaccini, lista che ha ottenuto il 3,77 per cento del totale dei voti espressi. Schlein risultò la candidata col consenso personale più alto alle regionali dell’Emilia Romagna.
Alle politiche dello scorso settembre si è candidata alla Camera dei deputati come indipendente nelle liste del PD, in posizione di capolista in un collegio plurinominale in Emilia Romagna. Una volta eletta si è dimessa da vicepresidente della Regione e oggi prende parte della commissione Affari costituzionali della camera.
Durante il discorso con cui aveva annunciato la sua candidatura alla segreteria del PD ha parlato di lavoro e precarietà, diritti, giustizia sociale e ambientale. Aveva difeso il reddito di cittadinanza, si era opposta alle trivelle nel mare, al consumo di suolo, ai condoni, aveva parlato di cura del territorio, di congedo paritario per i padri, di «beni comuni da sottrarre alla logica del mercato», di sostegno alle piccole e medie imprese nella transizione ecologica. Schlein ha poi chiesto un «rinnovamento a tutti i livelli» nel partito, sia nella dirigenza sia nelle priorità.
Che dire, benvenuta Elly!
Altri articoli che potrebbero interessarti:
- Ambrogiani (PD) per le regionali glissa sull’inceneritore e sull’ambiente: il solito PD di Marino … confuso
- Referendum a Marino, il NO al 65,5%: i commenti e i silenzi delle forze politiche
- Il PD di Marino ringrazia gli elettori: 1053 al voto
- Venerdì e sabato i comunisti di Marino e dei Castelli Romani in Piazza a Roma
- PCI: In Italia e a Marino proponiamo il “Fronte di Sinistra”. La coalizione di Marino è superata. Ora la sinistra, senza PD.
E soprattutto ha detto: in Ucraina c’è bisogno di Pace. E fino a che non si raggiunge vanno date le armi a Zelesky! Appunto!