Termovalorizzatore SI Termovalorizzatore NO: le puntuali riflessioni del Comitato di Quartiere

Marco

2 anni fa

Il Comitato di Quartiere Roccolo-VillaFerrajoli di Albano non ci sta a restare in silenzio mentre ai piedi dei CastelliRomani il Sindaco di Roma, Commissario al Giubileo Gualtieri, tenta di spacciare il ‘Termovalorizzatore‘ come lui lo indica lui – ‘Incinerator‘ cioè ‘Inceneritore‘ come lo indica invece la letteratura tecnica europea – come l’impianto che manca per togliere dalle strade la mondezza indifferenziata di Roma. Ecco le interessanti riflessioni del Comitato di Quartiere Roccolo-VillaFerrajoli, giunte alla nostra redazione, che appaiono difficilmente confutabili.

“Ci sono almeno due domande che avremmo dovuto porci dopo che il Sindaco metropolitano di Roma comunicò ai propri amministrati, smentendo se stesso, che avrebbe risolto i problemi della pulizia e vivibilità della Città costruendo un Forno (eufemisticamente termovalorizzatore) probabilmente nella più estrema periferia del territorio della Capitale.

La prima è: secondo quali letture, ricerche, indagini, studi e paritetici confronti una certa Politica romana ritiene che si possa addivenire ad un “Lazio più Verde” piazzando una ciminiera nel bel mezzo dell’Agro romano che, dai Castelli degrada dolcemente verso il mare?

Alla stregua di un comunissimo e automobilistico tubo di scarico la Ciminiera irrorerà il territorio che la ospita, del fumo e dei veleni prodotti dal suo sottostante forno destinato a bruciare (o come si vuole far credere a termo-valorizzare) i rifiuti generici della Capitale. E, seppure dotata di filtri (da smaltire in discariche dedicate quando saturi) ad oggi questi non riescono a trattenere tutte le particelle microscopiche che, prodotte dalla combustione, andranno a depositarsi sui terreni circostanti o, portate dai venti, anche in aree distanti dalla fonte inquinante come da ampia letteratura in merito.

L’altra domanda verte sulla apparente indifferenza che, complice anche le difficoltà socio-economiche rivenienti dal momento storico, sembra aver estraniato molti residenti collinari da un approfondito confronto in merito alla scelta di Roma di realizzare l’impianto lontano dal centro di produzione dei rifiuti per localizzarlo a ridosso delle abitazioni e dei sacrifici di chi, da molti anni ormai, si è convertito alla raccolta differenziata

Non sarà un bel guardare al panorama, dalle piazze delle cittadine castellane rivolte al mare quando, nel bel mezzo dell’agro romano si staglierà una fumosa ciminiera i cui fumi ed effluvi arriveranno nelle abitazioni collinari portate dal rinfrescante ponentino romano.

Quando ciò avverrà la seconda domanda avrà avuto la sua irreversibile risposta”.

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