L’inceneritore sarà realizzato mediante il Project Financing, non essendo disponibili finanziamenti europei per impianti che non rientrano nella tassonomia verde.
Un soggetto Privato risponde all’Avviso di Gualtieri, trova i finanziamenti, redige il progetto, incarica l’impresa della costruzione e gestisce l’impianto.
Il Comune di Roma partecipa con l’acquisto del terreno (7,5 milioni, già comprato da AMA), con altri 40 milioni a fondo perduto e, soprattutto, con un vincolante (e conveniente per il Privato) contratto di fornitura dei rifiuti utilizzati come combustibili.
Il Privato venderà l’energia elettrica per almeno 30 anni successivi al collaudo dell’impianto e con quei soldi si ripagherà i costi di esercizio, il debito e gli interessi con le banche.
Il Comune resterà vincolato per tutto questo periodo alla fornitura di 600 mila tonnellate l’anno di rifiuti, al rispetto della loro composizione necessaria per il buon funzionamento con i relativi costi di trattamento, al loro trasporto presso l’impianto, oltre alla raccolta e selezione. Non potrà più vendere rifiuti ad altri inceneritori in Italia e all’Estero, che già da oggi sono disponibili all’acquisto.
Vedremo con interesse il progetto quando sarà pronto ma, per adesso, nulla ci fa credere che la Tassa sui Rifiuti pagata dai romani possa diminuire in futuro.
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