la Redazione –
Questo breve articolo è per evidenziare come, molto spesso, si svolga la comunicazione intorno al tema del termovalorizzatore, o meglio dell’inceneritore, come lo chiamiamo noi.
Ma partiamo dall’inizio: Chicco Testa è un personaggio di spicco noto a tutti, con una carriera che lo ha visto ai vertici delle principali aziende italiane private e statalizzate. Oggi è tra i fondatori del Comitato Daje a sostegno al termovalorizzatore. Tale veste lo vede assiduo frequentatore dei programmi TV in cui viene chiamato ad esprimere la sua opinione, ripresa ed amplificata su Facebook e Twitter dai profili social del suddetto comitato.
Martedì scorso, nel mezzo di una serata sofferta (calcisticamente parlando per chi tifa rossonero), Chicco Testa scrive su Twitter che non ha mai sentito che l’inceneritore consuma acqua (sic).
Pensando ad un refuso, gli è stato fatto garbatamente notare che sicuramente saprà che il termovalorizzatore di Brescia invece di acqua ne usa, eccome, e qui la risposta che lascia di stucco: “Per cosa la consuma? Per spegnere il fuoco?” seguita dall’immancabile faccina.
Ora, nessuno crede che il primo firmatario del Comitato pro-termovalorizzatore non conosca il funzionamento dell’impianto di Brescia né di quello che lui vorrebbe fosse realizzato a Roma.
Ciò che merita attenzione è la pochezza della riposta: davvero il confronto sarebbe sceso al livello con cui il Marchese del Grillo trattava i popolani con l’indimenticabile battuta? A voi lettori la risposta.
Tuttavia noi non ci scoraggiamo e continueremo a porre domande e pretendere risposte perché esiste anche la nostra narrazione a dispetto dell’insofferente sarcasmo di questi signori che, piuttosto, ci sembra sia il segno di una difficoltà crescente.
Una volta messo in funzione il “coso” lavorerà 30 anni bruciando “tal quale” ininterrottamente giorno e notte, drenando acqua dalla falda, assistito dall’operosa macchina logistica dei trasporti su strada, o su rotaia, o entrambe perché, come dice l’Assessora Alfonsi ci sono “valutazioni in corso”, nonostante il progetto sia stato avviato così speditamente.
In questo periodo cambieranno i vertici delle amministrazioni comunali, delle società a partecipazione pubblica e, chissà, il “coso” passerà di mano in mano ceduto come “asset strategico” in funzione di nuove strategie speculative. Nel mentre continuerà a farci compagnia stagliandosi sul panorama col suo ciuffo bianco.
Noi continueremo a tenere acceso il dibattito, quello sì, perché non ci sarà mai acqua a sufficienza o sarcasmo per poterlo spegnere.
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