Una significativa presenza di persone ha caratterizzato l’11 ottobre presso il Parco di Cava dei Selci, nel Centro Anziani, la presentazione tenuta da Roma Tutela Roma Sud con i suoi rappresentanti.
Organizzata in collaborazione con i due Centri Anziani Cava dei Selci (CACS) e Frattocchie di Marino (CAFM), alla presenza dei rispettivi Presidenti Umberto Porrino e Claudio Bornaccioni, molte sono state le domande e gli interventi da parte degli oratori e dei presenti.
La Rete Tutela Roma Sud è composta da 21 associazioni, di cui 3 di Marino, che operano nei Castelli Romani opponendosi da tempo alla costruzione dell’inceneritore di Santa Palomba voluta dal Commissario Gualtieri, sindaco di area PD di Roma.
L’Azione della Rete Tutela è stata anticipatrice e trainante anche per il coinvolgimento dei Comuni dei Castelli Romani che, oggi, si presentano anche loro al Consiglio di Stato con un ricorso contro le decisioni del TAR Lazio.
La Rete dei Cittadini ha spiegato attraverso i suoi rappresentanti, con gli interventi di Adolfo Tammaro e Antonio Dibello, come sia avvenuta una raccolta di fondi per coprire, con donazioni dei cittadini, prima i costi del riscorso al TAR e ora l’appello al Consiglio di Stato. Oltre 8000 euro di costi sostenuti di tasca propria dai cittadini contro un modello di sviluppo della raccolta dei rifiuti che con l’inceneritore da 600 000 tonnellate annue fa un passo indietro, contraddicendo lo sviluppo sostenibile e la road map europea. Interventi anche di Marco Alteri, uno dei fondatori della Rete Tutela Roma Sud, per spiegare dove l’inceneritore si vorrebbe realizzare, degli ingegneri Paolo Bazilai e Marco Carbonelli per gli aspetti tecnici critici e i numeri ‘fasulli’ che caratterizzano la campagna mediatica di Gualtieri e della lobby delle aziende che aspettano di realizzare l’inceneritore per oltre 700 milioni di euro, e per finire l’intervento di Italia Nostra Castelli Romani con Enrico del Vescovo, per indicare gli impatti sui Castelli Romani di questa scellerata scelta.
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