di Gianni Botta –
Per il nostro territorio è un periodo felice e, pur senza parlare di “nuovo rinascimento” evocato da qualcuno a sproposito, assistiamo compiaciuti al fiorire artistico dei nostri (non lo sono) giovani cresciuti intorno a noi: ad esempio Francesca Carbonelli, il Tre e gli studenti del Liceo Vito Volterra che hanno ottenuto l’ennesimo riconoscimento con il corto intitolato “While True”.
Come apprendiamo dal post pubblicato sul profilo Facebook del Volterra, “Il cortometraggio While True, realizzato dalla 5SA dello scorso anno, è stato selezionato tra i finalisti del Festival Internacional de Cinema Escolar de Alvorada (Brasile)… dopo poche settimane dalla vittoria al festival di Rovigno (Croazia) e dopo l’ammissione al World Impact Film Festival (USA)“.
Il cortometraggio è un breve racconto di quasi 12 minuti, un bellissimo soggetto che racconta la vicenda di due ragazzi giunti all’epilogo della loro relazione durata 4 anni.
Un tema di vivissima attualità, purtroppo, salito alla cronaca per fatti che non risparmiano né le coppie giovani né quelle adulte a causa dell’incapacità di accettare il fallimento di un rapporto, ossessivamente concentrati sull’oggi precludendo a sé stessi (ed ai propri cari) la possibilità di un domani dimenticando che ciò che ora può sembrare assoluto può non esserlo dopo un’ora o un giorno.
Qui invece veniamo portati per mano dai protagonisti nella fine della loro relazione, percependone la sofferenza che sfocia nella “cruenza” delle parole, una violenza che rimane allo stato latente.
In un abile gioco di specchi abilmente orchestrato e sapientemente diretto riflettiamo su come guardiamo l’altro per poi comprendere che l’altro siamo noi. Questa confusione della “perdita” è amplificata dal bellissimo sottofondo musicale suonato e registrato in presa diretta nei corridoi del liceo.
Tutto bellissimo, del resto il Liceo Vito Volterra – uno degli istituti del nostro territorio in cui sono cresciute tantissime generazioni di giovani – ha saputo emergere grazie al costante impegno della Direzione scolastica, dei docenti, della collaborazione del Comitato Genitori e, soprattutto, per merito degli studenti che quotidianamente si mettono in gioco – anche andando oltre il mero ambito scolastico, come in questo caso – per incontrare con i coetanei del mondo.
Al di là delle affermazioni e dei riconoscimenti – che comunque ci riempiono di soddisfazione – ciò che ci colpisce veramente è vedere come sbocciano i nostri ragazzi quando danno libera espressione alle loro emozioni, uniscono le loro voci per mostrarsi oltre i social che pure, teniamolo sempre presente, è la sede in cui si raccontano nel bene o nel male con gli strumenti in loro possesso.
Non sappiamo se ci sia un “merito” come viene declamato nella denominazione del Ministero, siamo invece certi che esistano delle qualità che vanno coltivate, appunto, infondendo la cultura per accrescere la capacità di pensare.
P.S. Chi scrive dopo tanti anni è tornato al Michele Amari ed ogni volta rimane incantato a leggere e rileggere le citazioni scritte sul muro dell’androne: invito il lettore ad andarci e perdere qualche minuto, ne vale la pena.
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