Sabato 24 febbraio corteo di Albano contro l’inceneritore: anche la nostra testata tra la gente

Gianni Botta

9 mesi fa

Sabato 24 febbraio si è svolto ad Albano il corteo per manifestare nuovamente la contrarietà della cittadinanza dei Castelli Romani alla realizzazione dell’inceneritore.

Centinaia di persone si sono ritrovate in Piazza Mazzini per poi muovere verso Ariccia, protestando contro il sempre più Commissario Straordinario/Sindaco di Roma e sempre meno Sindaco metropolitano di Roma Capitale, ovvero della ex Provincia di cui dimentica le richieste; per denunciare le menzogne mandate in onda nel suo recente video da Copenaghen – trasmesso anche dai media nazionali – nelle quali mostrava gli effetti benefici di quell’inceneritore sulle persone, ritratte felici che prendevano il sole sul tetto, sulle abitazioni circostanti che hanno ottenuto una rivalutazione del loro valore, le rastrelliere con gli sci poggiati con cui fare discese su un tappeto…di erba; mostrava containers tra i quali, sorridendo, diceva che c’erano anche quelli con i rifiuti ‘italiani’, omettendo di dire che Copenaghen è costretta ad importarli perché non ha propri rifiuti da bruciare ed è costretta ad alimentare il suo ecomostro importando ‘combustibile’ a base di rifiuti dall’estero; diceva che sia all’esterno che all’interno non c’erano odori ma solo profumo – come se PM2 e PM10, furani e diossine avessero odore – e nel mentre la telecamera furtiva per un attimo inquadrava la ciminiera sbuffante (peccati veniali); parlava dell’impianto sperimentale di cattura di CO2, i cui effetti sono assolutamente marginali rispetto in termini percentuali rispetto al totale di CO₂ prodotta; ometteva di dire quanta acqua ci sarà sottratta dalle nostre falde per far funzionare l’inceneritore di Santa Palomba.

I cittadini insieme ai Sindaci (per la precisione erano formalmente presenti con fascia rappresentati dei comuni di Albano, Ariccia, Ciampino, Ardea, Castel Gandolfo, Pomezia e Genzano) hanno nuovamente espresso il loro “NO” alla realizzazione di quest’opera dannosa e anacronistica, frutto di una logica affaristica che vuole “regalare” ai privati la “valorizzazione” dei rifiuti di Roma città (non della sua provincia, si badi bene) spendendo quasi 7 miliardi e mezzo che troverebbero miglior fortuna per costruire infrastrutture, trasporti.

Per il Comune di Marino erano apprezzabilmente presenti gli Assessori Orazi e Marcaurelio, che – pur senza fascia e nella speranza non fossero presenti solo a titolo personale – hanno voluto manifestare il loro supporto alla lotta dei cittadini.

Noi della testata Noi Cambiamo, come nelle altre occasioni, c’eravamo, insieme ai manifestanti, con le nostre Formiche Attive dell’Associazione per il Cambiamento ed abbiamo proseguito con l’opera di informazione distribuendo i volantini da noi realizzati insieme con il Circolo Legambiente Appia sud – il Riccio e Italia Nostra APS – Sezione Castelli Romani.

Questo perché, al di là del rigetto dei nostri ricorsi – e non solo dei nostri – da parte del Consiglio di Stato, riteniamo che la battaglia non sia ancora chiusa e, per questo, pensiamo che la voce della gente debba continuare a levarsi forte a difesa del nostro territorio.

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