Purché la Multiservizi non sia al ‘verde’. Le esternazioni del Pres. Eugenio Pisani

Neanche un paio di giorni dall’annuncio che il servizio di ritiro del verde diventerà a pagamento che sui social si levano i primi malumori.

Sono molti infatti i cittadini che hanno manifestato la propria lamentela accorgendosi che, con la nuova ordinanza, il servizio di cui fruivano gratuitamente – sia pur in regime “sperimentale” – adesso diventerà a pagamento, con un costo iniziale di 80 €, incrementabili di ulteriori 20 € per ogni mastello richiesto in più.

In tutto ciò registriamo la curiosa reazione di Eugenio Pisani – Presidente del Consiglio Comunale e, in quanto tale, esponente autorevole di questa maggioranza –  il quale rispondendo ad un commento argomenta che “La decisione è non solo corretta ma anche giusta perché qui si parla di immobili con giardino e francamente se vuoi avere il praticello e non pagare neanche 80 euro all’anno meglio che ti vendi casa. Non è giusto che un servizio di ritiro a domicilio del verde venga pagato pure chi il verde non ce l’ha . E si perché la raccolta era gratuita per l’utenza ma non per la multiservizi e quindi per tutti i cittadini .“

Ora, non sappiamo con esattezza quanto possa incidere sul tributo medio pagato dal cittadino questo ulteriore importo di 80 € (il 15% e il 25%?), né in quale misura l’onere del ritiro del verde incida sul bilancio della Multiservizi – una SpA ricordiamolo -. Il Dott. Pisani invece dovrebbe avere per il suo ruolo, e di fatto ha, contezza di entrambe le cose, al punto che prendendo le difese della municipalizzata arriva a dire che “se vuoi avere il praticello e non pagare neanche 80 euro all’anno meglio che ti vendi casa“, facendo cioè i conti in tasca ai cittadini, magari anche coloro che lo avranno votato. Come lui, dobbiamo dedurre, la penserà anche la Giunta che si era accorta, c’è da immaginare con stupore, della “effettiva necessità del territorio” e di una “domanda sempre in crescita” – citando le parole dell’Assessore Orazi – e che assiste senza batter ciglio che l’utente venga tassato ulteriormente. Il tutto dopo che il Comune ha stipulato un contratto di servizio riconoscendo alla SpA un corrispettivo di quasi 8 milioni di euro l’anno.

Del resto signori, questi sono i paladini del libero mercato in cui chi è dentro è dentro e chi non può “è meglio che si venda casa“.

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