La narrazione falsa di Gualtieri sull’Inceneritore: la Rete Tutela Roma Sud attacca il Commissario del PD per il mega-impianto a S. Palomba dopo l’incontro con i Sindaci

Marco

8 mesi fa

Dopo la deludente e contestata ‘narrazione’ e ‘posizione’ del Commissario Gualtieri durante l’incontro con ben 18 Sindaci dell’Area Sud della provincia di Roma, in pratica per tutti i Castelli Romani, contrari alla realizzazione dell’Inceneritore di S. Palomba, duro comunicato della Rete Tutela Roma Sud su Gualtieri e le sue argomentazioni.

“Prosegue la narrazione falsa del Commissario straordinario del governo Roberto Gualtieri durante l’incontro del 20 marzo al Campidoglio” esordisce il comunicato della Rete Tutela Roma Sud apparso sui social.
“L’incontro del 20 marzo è servito a confermare l’assoluta mancanza di credibilità del progetto, che intacca ulteriormente la fiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini.
I rappresentanti delle istituzioni dovrebbero conoscere prima di deliberare, e fornire informazioni certificate, non fare propaganda.

In particolare, il 20 marzo Gualtieri ai Sindaci dell’area metropolitana meridionale, ai quali ha negato qualsiasi confronto preventivo, ha ripetuto come un disco rotto che:

non “esistono” alternative all’incenerimento (quindi non conosce i brevetti che consentono di estrarre idrogeno o più banalmente la possibilità di trasformarli in CSS da utilizzare al posto di combustibili fossili nei cementifici o centrali a carbone – vedi link nei commenti);
la zona sarà riqualificata e le case acquisiranno valore (se fosse così perché non lo fa ai Parioli)
i prodotti agricoli non subiranno conseguenze (peccato che nel resto d’Europa esistono divieti sul consumo di alimenti coltivati nei pressi di inceneritori, come le uova a Parigi, o perdono la certificazione di prodotti biologici in Svizzera);
ha ammesso che l’impianto di cattura della CO2 è sperimentale e ne catturerà una quantità simbolica (per il quale vengono spesi 40 mln di euro di soldi pubblici);
ha assicurato che non verranno fatti pozzi, perché sanno che in quella zona non si possono fare e il progetto verrebbe bocciato in sede di valutazione di impatto ambientale (peccato che nel progetto messo a bando sono previsti);
ha annunciato l’istituzione di un osservatorio per controllare il rispetto dei limiti di emissioni inquinanti e l’impatto sulla salute dei cittadini, citando come esempio Torino (peccato che l’osservatorio di Torino funzioni a singhiozzo, con forti ritardi nell’erogazione delle risorse per effettuare gli studi epidemiologici su campioni irrilevanti di popolazione);
i rifiuti verranno trasportati tramite ferrovia, ipotesi non prevista nel bando (non ha specificato dove verranno caricati i treni e soprattutto non ha considerato che la ferrovia passa nei Comuni di Ardea e Pomezia, visto che non sono stati interpellati);
la legittimità del progetto sarebbe dimostrata da due gradi di giudizio (nonostante la sentenza del Consiglio di Stato abbia rinviato la trattazione delle criticità localizzative alla fase di progettazione esecutiva e, ancora più grave, abbia avallato l’uso dei poteri speciali per il giubileo per realizzare un impianto che non serve all’evento);
non fa male (purtroppo tutti gli studi epidemiologici, anche recenti, dicono il contrario e anche per la legge è considerato un impianto insalubre);
Gualtieri, infine, non ha fornito spiegazioni in merito a interventi previsti nel bando nonostante siano privi di autorizzazione, come ad esempio la derivazione idrica dal depuratore di S. Maria in Fornarola nel territorio di Albano”.

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