Oggi pomeriggio alle 18.00 a Marino si riuniranno due famiglie: quella democratica – che si riconosce nei valori comuni di chi si è opposto alla dittatura fascista, seminando il germe della resistenza e del riscatto del nostro Paese – e quella forzista.
La prima celebrerà il discorso che Giacomo Matteotti pronunciò alla Camera dei Deputati per contestare i risultati delle elezioni del 6 aprile denunciando i crimini commessi dai fascisti, ultimo atto prima di venire ucciso, che si chiuse con la celebre frase “Io, il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me“. Lo farà nell’ambito delle iniziative programmate del Comitato Cittadino Celebrazioni per il Centesimo Anniversario della morte di Giacomo Matteotti con la proiezione del film “Il Delitto Matteotti” nell’Auditorium Mons. Grassi, alle ore 18.00.
La seconda andrà ad assistere all’incontro (comizio?) della nipote di colui che si assunse la responsabilità politica di questo delitto, Alessandra Mussolini, candidata alle prossime elezioni europee. L’incontro con la Mussolini si svolgerà presso la Sala Lepanto ed è stato organizzato da Forza Italia – Noi Moderati, partito in cui il Sindaco (ex?) leghista Cecchi è entrato a far parte in virtù della elezione al Consiglio nazionale avvenuta il 24 febbraio scorso.
Stesso giorno-stesso orario, al punto che il Segretario del PSI di Marino, Fabio Mestici, ha commentato questa infausta coincidenza con un post su Facebook scrivendo che aspetterà il Sindaco alla proiezione del film.
Comprendiamo l’imbarazzo del Sindaco Cecchi che oggi si troverà di fronte a un bivio, dovendo decidere se unirsi alla famiglia che si ritrova nelle sue radici democratiche o a quella di cui è entrato a far parte, che in questa occasione si chiama in disparte.
È perciò che vogliamo aiutarlo suggerendogli di accendere la TV per ascoltare la commemorazione di questo giorno fatta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e quella del Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, suo (ex?) collega di partito, che nel discorso di commemorazione ha annunciato che “lo scranno di Matteotti alla Camera non sarà più assegnato“.
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