Piano di Protezione civile a Marino: un passo in avanti e tre indietro. Con Cecchi garantito il ritorno al Medio Evo …

Gianna Santini

5 mesi fa

Finalmente è stato aggiornato il Piano di Emergenza Comunale di protezione civile a Marino. ‘Aggiornato‘ e non ‘Adottato‘ come vorrebbe far credere la maggioranza di Cecchi nel suo laconico comunicato che pubblichiamo integralmente in calce a questo, piuttosto lungo, articolo che cercherà di ristabilire un po’ di chiarezza a questo tortuoso percorso.

Intanto, chiariamo che il Piano di Emergenza Comunale a Marino è stato approvato e adottato per la prima volta (solo il Consiglio Comunale è responsabile per questo atto di prima adozione) nell’autunno del 2016, dopo il grave terremoto di Amatrice – agosto e settembre 2016 – e dopo anni di inadempienze di cui anche lo stesso Cecchi era stato protagonista con il Centro Destra di Marino.

Quel Piano del 2016 fu redatto gratuitamente e in tempi rapidissimi dalle Associazioni di Marino (oggi cancellate anche dalla semplice consultazione …) per colmare una lacuna che i Responsabili comunali dell’allora Area di protezione civile a Marino avevano creato e che mal digerivano di colmare adducendo risibili scuse sindacali e di pianificazione ex ante dei costi dell’emergenza.

Il Piano di Emergenza del 2016 fu adottato con il voto favorevole della sola maggioranza M5S. Lo stesso Cecchi votò contro, e addirittura fece ‘familiarmente’ un ricorso al TAR contro al Piano di Emergenza stesso, ricorso ovviamente perso.

L’aggiornamento del Piano di protezione civile comunale è un atto obbligatorio per le norme vigenti ed è in capo all’Autorità di Protezione civile, cioè oggi il Sindaco Cecchi e ieri il sindaco precedente Colizza. Quest’ultimo si trovò a gestire dopo l’approvazione 2016 l’avvio di applicazione del Piano, cercò, senza successo va detto, di aggiornarlo prima del 2020 in alcuni aspetti cartografici e poi si trovò a dover gestire la Pandemia con il Piano del 2016 redatto dalla Associazioni di volontariato di Marino. Lo strumento messo a punto nel 2016 rispose comunque in modo estremamente proficuo a tutte le esigenze emerse in pandemia e consentì di ricevere svariati fondi economici con i DPCM del governo nazionale e di gestire al meglio con la partecipazione della popolazione l’emergenza, con tanto di citazioni e premi, l’ultimo dei premi a livello Regionale ritirato solo qualche mese fa da … Cecchi.

Colizza solo nel 2021 a fine consiliatura avviò con la sua maggioranza l’attività formale di aggiornamento, ma poi perse le elezioni e il testimone passò ad ottobre 2021 in mano al vincente Cecchi.

Il nuovo sindaco Cecchi, si badi bene, ha impiegato quasi tre anni per arrivare con la sua maggioranza a questo atto dovuto di aggiornamento.

Ma come ci è arrivato?

Come al solito con il vezzo di raccontare solo parzialmente i fatti accaduti ma soprattutto spendendo, come vedremo, soldi a nostro avviso inutili e facendo fare grandi passi indietro alla cultura di Protezione Civile della città.

Il piano attualmente approvato è gravemente in contraddizione con vari articoli, sostanziali, del Codice di Protezione civile del 2018, cioè della Legge nazionale vigente che regola tutta l’organizzazione di Protezione Civile e determina le varie responsabilità.

L’articolo 18 del Codice di Protezione Civile (DL 1 gennaio 2018) al comma 2 recita senza mezzi termini: “è assicurata la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, al processo di elaborazione della pianificazione di protezione civile …”. Ebbene, a differenza del Piano del 2016 che fu totalmente partecipato dalla popolazione e con sedute pubbliche aperte a tutti anche agli interventi, il piano aggiornato il 5 giugno 2024 in Consiglio non ha avuto alcuna forma di coinvolgimento della popolazione né in forma di singoli né in forma associata, insomma, i cittadini non hanno in alcun modo potuto partecipare alla ‘pianificazione’ così come è previsto dall’articolo 18 del Codice, e vane sono le scuse di ‘coinvolgerli dopo aver approvato’ espresse durante il Consiglio Comunale.
Dello stesso tenore la violazione del Piano aggiornato per il contenuto dell’art.31 del Codice di Protezione Civile 2008 che tratta della ‘Partecipazione dei cittadini alle attività di protezione civile’ e ristabilisce e specifica “la partecipazione dei cittadini singoli e associati alla pianificazione di protezione civile“. La virtuosa e molto apprezzata esperienza di formazione e supporto della popolazione con due livelli di intervento (il Gruppo locale di Protezione Civile e la CRI nel front office secondo l’articolo 32 del Codice e le Organizzazioni di volontariato locale formate ad hoc come supporto all’autorità di Protezione civile locale per attività di back office, nella linea dell’articolo 31 del Codice di Protezione civile) è completamente stata stralciata dal nuovo Piano, riportando nel Medio Evo la Protezione Civile di Marino.
Il Piano approvato il 5 giugno dalla maggioranza Cecchi presenta nelle primissime pagine, come è giusto che sia, l’obbligo da parte del Sindaco, che è Autorità di protezione civile, ad assicurare con solerzia gli aggiornamenti (nelle direttive della PCM DPC si dà addirittura indicazione di cadenza annuale di revisione). Ebbene, l’attuale sindaco di Marino Cecchi ha tenuto da aprile 2022 a giugno 2024 fermo per oltre due anni nel suo cassetto un aggiornamento del Piano, senza attivare la fase partecipativa, la raccolta delle osservazioni – sia localmente sia a livello regionale – e la successiva approvazione dell’aggiornamento. Dopo aver determinato di avviare una nuova predisposizione del Piano a febbraio 2024 (costo oltre 10 000 euro) pur avendo un Piano nel cassetto, solo ad aprile 2024, apprendiamo dalla parte descrittiva della delibera comunale, ha svolto un’azione di comunicazione alla Regione relativa al Piano avuto nel 2022 che ha trattenuto sventatamente nel cassetto per due anni. Si badi bene che se avesse operato le modifiche e integrazioni eventualmente necessarie sul Piano 2022 che ha fatto ammuffire nel cassetto, la spesa per il Comune – e quindi tutti noi – sarebbe stata ben inferiore a 10 000 euro, probabilmente un decimo di questa cifra aggiuntiva spesa.
Inoltre, va sottolineato che il piano regalato (cioè a costo zero) dalle Associazioni locali nel 2016 ha portato ad una entrata nella casse comunali nel 2022 di 14 000 euro per la sua esistenza, e che si è pensato bene di sperperare denaro pubblico con questa operazione di nuovo affidamento a febbraio 2024 con l’unico apparente scopo di cancellare il lavoro generoso delle associazioni nel 2016, lavoro del resto ampiamente boicottato dagli uffici comunali dedicati alla protezione civile per anni sotto la precedente direzione, come molti volontari locali ben ricordano …
Con questo Piano, a quanto si capisce dal Piano stesso e dalle comunicazioni della maggioranza, si rinuncia agli strumenti moderni informatici di cartografia fruibili dalla popolazione precedentemente resi disponibili sul sito comunale e via app sia da PC che da cellulare: un costo esorbitante di 10 000 euro per un piano praticamente già esistente che andava semplicemente aggiornato, solo per avere indietro un piano di carta e mappe statiche, come nel Medio Evo appunto, senza alcun supporto tecnologico a sostegno della diffusione alla popolazione delle informazioni del Piano.

Insomma, il Piano di Emergenza che è stato doverosamente approvato il 5 giugno 2024 appare aver fatto fare diversi passi indietro alla cultura di protezione civile del territorio – che ha senso solo se la cittadinanza è consapevole del Piano e preparata alle misure da attuare in caso di emergenza – e sembra essere unicamente frutto di una ennesima azione di ‘revisionismo infantile‘ di ciò che fu fatto dal M5S nei suoi 5 anni di amministrazione, denotando la già verificata strategia della maggioranza Cecchi di cancellare quanto di buono hanno fatto altri.

Un puerile modo di concepire la politica e l’amministrazione.

Un passo in avanti e tre indietro, ma la Marino degli ignari sorride …

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Comunicato stampa del Comune di Marino –

Durante la seduta di Consiglio comunale del 5 giugno scorso è stata approvata l’adozione del Piano di Emergenza Comunale di Protezione civile. Il Piano è uno strumento che contiene tutte le misure da adottarsi in caso di eventi naturali e umani che comportino rischi molto rilevanti per la pubblica incolumità e definisce i ruoli delle strutture comunali preposte alla Protezione civile per azioni di soccorso, come la preziosa collaborazione della Protezione civile locale.

Questo il commento del Sindaco Stefano Cecchi: “Sono molto soddisfatto del lavoro svolto in merito all’adeguamento del Piano di Emergenza Comunale e ringrazio il Comandante Bussinello per essersi adoperato fin da subito e l’Assessore Rinaldo Mastantuono. Un progetto fondamentale per la gestione e il superamento delle emergenze che possono presentarsi, al fine di garantire la massima sicurezza dei cittadini, mantenendolo così aggiornato alla normativa vigente, un documento finalmente adeguato che risponde alle evoluzioni dell’assetto territoriale in base alle proprie caratteristiche e criticità”.

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