Nel torrido caldo estivo, quando meno te l’aspetti, arriva qualche giorno fa la notizia che mette tristezza: “Marino, collassa il tetto dell’ex Palaghiaccio: slitta l’arrivo della grande catena di market“, come titolato nell’articolo de il Caffè.tv. La notizia, si sa, attira l’interesse locale e poco dopo ribalza sui social per giungere fino ai TG nazionali.
Innanzitutto diciamo che ci sono altri motivi per i quali vorremmo che si parlasse della nostra Città, iniziando dalla Sagra dell’Uva per arrivare sino a tutte le cose che è in grado di offrire ai visitatori, se solo fosse messa in condizione di poterli accogliere decorosamente.
Ma c’è un altro aspetto che ha attirato la nostra attenzione: diversamente dalla volontà dell’astuto titolo dell’articolo uscito sul cedimento del tetto, tutte le persone che hanno commentato questa notizia si sono soffermate giustamente con nostalgia sui tempi in cui venivano al Palaghiaccio per assistere ai concerti degli artisti rock e pop più affermati della scena nazionale ed internazionale o per pattinare, non certo per lamentarsi che ‘saltava la costruzione di un ipermercato’ di cui, evidentemente, non se ne sente come comunità proprio la necessità vista l’inflazione dei punti vendita della grande distribuzione sparsi ovunque che offre il territorio.
Eppure, non a caso a nostro avviso e anche con fini diversi …, nell’articolo si parla dell’ipermercato pubblicando una foto che documenta un presunto recente ulteriore “collasso” del tetto.
Strano davvero: ma quando ci sarebbe stato questo ulteriore collasso, visto che il tetto è collassato già da diversi anni in vari punti e appare così da tempo?
Qui è subentrata la nostra ricerca e anche curiosità di capire le ragioni, anche quelle nascoste a prima vista, dell’articolo.
Abbiamo, allora, consultato la cronologia delle immagini aeree di Google Earth per accorgerci, come ricordavamo quasi tutti da noi in redazione, che lo stato del tetto del Palaghiaccio così come pubblicato nella foto dell’articolo coincide con quello di luglio 2023, come i lettori potranno verificare o scorrendo il fantastico applicativo Google Earth o guardando, a ritroso, la piccola rassegna di immagini che segue.
Quindi, se, come sembrerebbe, il tetto era già in queste condizioni da oltre un anno, come spiegare questo improvviso risveglio e l’enfasi dell’articolo proprio in questa fine estate?
Qualche spiegazione ce la siamo data da soli e la condividiamo con i nostri lettori.
Non è un mistero che il Palaghiaccio sia da tempo al centro degli interessi della nota catena di supermercati Esselunga, la quale nel 2015 (badate bene e non del 2018 come il main stream sottolinea sovente) aveva acquistato in asta fallimentare l’intera struttura con l’intenzione di realizzare il secondo punto di vendita su Roma. L’operazione di acquisto venne conclusa sotto una Giunta di centrodestra, prima cioè del 2016, anno in cui da giugno cominciò a governare la maggioranza M5S, spesso richiamata in ballo erroneamente in questa storia (guarda caso … non sarà ‘tutta colpa della Raggi?‘).
Quindi, l’operazione del nuovo grande supermercato, negoziata intorno al 2015, dopo la caduta con arresto e condanna del Sindaco di Centro Destra Fabio Silvagni (metà 2015), conobbe uno stop. Infatti, nonostante alcuni incontri, presentazione di progetti e offerte di opere, la Giunta del M5S non ha ravvisato nei suoi 5 anni di governo le garanzie di sicurezza e di sostanziale ‘vantaggio per l’interesse pubblico’ in un cambio di destinazione urbanistico che avrebbe dovuto portare uno spazio destinato a sport, cultura e spettacolo a zona commerciale.
A margine – e solo per completezza d’informazione – aggiungiamo che ci sarebbe anche una piccola questione mai chiarita sul perché al tempo dell’acquisto (nel 2015, lo ripetiamo non il 2018) l’Amministrazione pro-tempore non si fosse mai inserita tra i creditori per ottenere ciò che, a titolo di tasse e tributi vari, avrebbe potuto e dovuto recuperare, fino ad immaginare un vero e proprio riscatto della struttura come bene pubblico.
Sta di fatto che, dopo lo stop dell’iniziativa del periodo del M5S 2016-2021, con le elezioni del 2021 il problema è passato all’attuale Amministrazione di Marino di stampo Leghista a guida del Sindaco Cecchi che, sul tema ex Palaghiaccio, vede contrapposti interessi nel suo interno e che nei tre anni trascorsi dal suo insediamento ha preferito, a parte qualche confusione generata nel 2022 da dichiarazioni errate del Presidente del Consiglio Comunale, sonnecchiare e rimandare. E’ possibile che, a differenza dell’atteggiamento prevedibile di tutela avuto dal M5S, questo nicchiare di Cecchi e della maggioranza di centro destra non sia così gradito alla Esselunga che, come tutti sappiamo da vari lustri, ha rapporti solidi e antichi anche con la Lega, nel settentrione dove la società è fiorita.
Questa recente notizia apparsa sul giornale locale Il Caffè, quindi, irrompe nello scenario politico attuale di Marino come un sasso nello stagno, richiamando tutti i protagonisti che governano Marino alle loro responsabilità per smuovere la situazione, c’è da credere, nel senso auspicato dalla nuova proprietà dell’immobile, forte anche dell’apparente appoggio manifestato in tempi non sospetti dal Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia che aveva lanciato l’iniziativa di un tavolo di trattativa con la Giunta Cecchi appena qualche mese fa.
Sarà interessante vedere come andrà a finire:
l’attuale maggioranza andrà incontro alle richieste della nuova proprietà nonostante qualche mal di pancia interno?
Oppure ci sarà un rimpasto nella maggioranza attuale aprendo a FdI con contraccambio sull’ambito urbanistico?
O, infine, si tirerà avanti fino alle prossime elezioni confidando nella pazienza della proprietà e il possibile, favorevole, cambio di governo locale?
Non lo sappiamo, ciò che invece auspichiamo è che da tutto ciò nasca qualcosa a favore della cittadinanza per lo sport, la cultura e lo spettacolo, iniziando dalla riqualificazione di Cava dei Selci i cui residenti, già abbastanza bistrattati in passato – da ultimo con la vergognosa vicenda dei pannelli fotovoltaici che hanno incrementato le emissioni tossiche vulcaniche dell’area -, non meritano a nostro parere di perdere definitivamente un polo culturale e sportivo che tanto hanno amato.
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