Il prossimo 30 giungo 2020 si svolgerà un importante Consiglio Comunale tutto dedicato all’Urbanistica.
Saranno infatti discusse e portate in approvazione quattro delibere di grande rilevanza per il nostro territorio, in particolare la prima, quella sulla ‘rigenerazione urbana‘.
Se dal lato maggioranza, che abbiamo intervistato con l’ass. Andrea Trinca su questa delibera, il passaggio è chiaro e va nella direzione sempre mantenuta dal 2016 ad oggi di ridurre gli effetti degli strumenti drammatici per il cemento applicati nel passato per le nuove edificazioni in attesa di un nuovo Piano Urbanistico per il 2021, molto più complessa è la situazione per l’opposizione. Per il cemento, il centrodestra vede con il gruppo del cons. Stefano Cecchi, a cui il cons. Sabrina Minucci sembra apparentemente da tempo essersi allineata, un sostegno convinto come ai tempi di Palozzi al mantenimento delle vecchie politiche espansive, mentre non è chiara la posizione del centrosinistra di Marino, anch’esso ancora oggi infarcito di costruttori e portatori di interesse nel cemento, che viene chiamato a pronunciarsi sull’applicazione di norme regionali per la ‘rigenerazione urbana’ volute nel 2017 proprio da Zingaretti e il centrosinistra regionale.
Per onestà intellettuale ci sarebbe da augurarsi che le importanti differenze di vedute nell’opposizione che hanno condotto agli schieramenti nelle elezioni del 2016, specie sul fronte del centrodestra, riemergano nel dibattito in Consiglio il 30 giugno e che le parti che a suo tempo criticavano l’espansione drammatica del cemento delle amministrazioni precedenti comprendano l’importanza dello strumento di razionalizzazione che la delibera sulla rigenerazione urbana vorrebbe introdurre.
Ma per capirne di più entriamo in un dettaglio tecnico sulla delibera con l’aiuto dell’Ass. Andrea Trinca.
Ass. Trinca, di cosa tratta la prima delibera presentata per il 30 giugno, quella relativa alla cosiddetta rigenerazione urbana?
“La prima delibera è la più importante prevista il 30 giugno” sottolinea Trinca “e riguarderà l’adozione della Variante al Piano Regolatore Generale finalizzata alla piena attuazione delle disposizioni della Legge Regionale n.7 del 2017, così detta Legge di “Rigenerazione urbana e per il recupero edilizio”. Tale delibera consentirà, nell’attesa dell’approvazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale Generale, di conferire immediatamente standard e servizi urbani a zone specifiche del nostro territorio caratterizzate da forti criticità in merito alla qualità dello spazio urbano. È bene sottolineare come la legge sulla rigenerazione urbana, sia stata approvata dal Consiglio Regionale nel 2017 con il fine di incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, promuovere la riqualificazione di aree urbane degradate e di tessuti edilizi disorganici o incompiuti e riqualificare edifici a destinazione residenziale e non residenziale mediante interventi di demolizione e ricostruzione, adeguamento sismico e efficientamento energetico.”
Ci può far capire meglio come si inserisce questa delibera nel quadro degli atti approvati in quattro anni dalla maggioranza M5S a Marino per l’urbanistica?
“L’amministrazione, con questa delibera, completa un quadro virtuoso di provvedimenti urbanistici già adottati nel corso del proprio mandato e totalmente volti all’utilità pubblica, coerentemente con la nostra idea di sviluppo basata sul rispetto del territorio, sulla capacità di produrre lavoro ed economie puntando su innovazione e sostenibilità.
La legge regionale verrà applicata su Marino, coerentemente all’attuazione della legge 106/2011, e finalizzata a limitare il consumo di suolo condividendo tale obiettivo con il Nuovo Piano Urbanistico. Punterà inoltre a razionalizzare il patrimonio edilizio esistente, riqualificare aree degradate e caratterizzate da funzioni eterogenee e tessuti edilizi incompiuti, migliorare la sicurezza statica, la sismicità e l’efficienza energetica degli edifici esistenti, nonché favorire la realizzazione di nuove opere pubbliche ed il completamento di quelle previste.
È bene sin da subito chiarire che le norme proposte trovano applicazione esclusivamente nelle porzioni di territorio già urbanizzato, su edifici esistenti e legittimamente realizzati, ovvero su quelli che abbiano ottenuto il titolo edilizio in sanatoria, dunque nessuna variante espansiva, tipologia di variante quest’ultima purtroppo già usata e abusata incoscientemente dalle passate amministrazioni.
La variante di rigenerazione avrà dunque l’arduo ed ambizioso compito di riportare un equilibrio urbano tra spazio pubblico e spazio privato ponendo rimedio ai decenni di pianificazione scriteriata realizzata sul nostro territorio“.
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Per pianificare e recuperare qualsiasi situazione urbanistica, toccherebbe conoscere bene la situazione attuale sul territorio. Mi riferisco in particolare all’incredibile mancanza di un numero di appartamenti/locali commerciali abitati/usati e di quelli sfitti. Questi dati, richiesti a varie amministrazioni comunali nel corso degli anni, compresa l’ultima, vengono dichiarati “non noti” e, la cosa peggiore, non sembra si vogliano conoscere. Intanto, nelle scuole del territorio nonostante il calo della natalità si continuano a fare i salti mortali per trovare spazi per gli alunni, visto il crescente numero di abitanti di Marino che ormai sfiora le 50.000 unità. A “Repubblica”, l’aula laboratorio di informatica sta per diventare una classe mentre una classe delle materne si trova dentro un prefabbricato (quando serve il cemento non si usa mai), alla “Primo Levi” la palestra è trasformata in diverse aule, e così via mentre in tutti i plessi le erbe infestanti stanno diventando foreste alte 2 metri. Magari,invece di spendere soldi per i touchscreen da 1.500 euro l’uno (12 installati a S.Maria) o le LIM o le altre “necessità” digitali si potrebbe cominciare dall’ordinario, anche se non fa notizia.