Tutti noi a Marino ricordiamo ancora i drammatici momenti della fase I dell’emergenza COVID19, a marzo e aprile 2020: tra i fatti che più hanno colpito la pubblica opinione del nostro territorio va sicuramente annoverata la crisi epidemica legata alla Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) Villa Nina, a Frattocchie.
Allora l’impegno e l’abnegazione del personale tutto e della dirigenza della RSA, in un encomiabile e generoso sforzo, riuscì in un primo momento determinante a contenere l’ulteriore diffondersi dell’epidemia entrata attraverso un ospite nella residenza e, in un secondo momento successivo, a riportare sotto controllo la diffusione interna del virus. Oggi, i protocolli applicati dalle RSA, protocolli che dipendono da indicazioni della sanità regionale e dal ministro della sanità, risultano più robusti e da quel drammatico scorso aprile, le misure adottate hanno consentito di ridurre drasticamente fino ad azzerare il fenomeno interno del contagio.
Abbiamo chiesto informazioni e testimonianze alla Direttrice della RSA, la dott.ssa Ramberta Roscini, e vogliamo con una serie di articoli che proporremo ai nostri lettori, descrivere cosa succede oggi nella RSA Villa Nina a Frattocchie.
Partiamo da una prima testimonianza: la parola ad una delle responsabili sanitarie della residenza. Si descrive la vita di ogni giorno, le difficoltà molteplici nel convivere con l’emergenza e anche il problema della depressione degli anziani ospiti della RSA che si tenta di superare con la tecnologia e con un servizio di videoconferenza verso i propri cari.
“L’emergenza covid-19 ha reso tutto molto più difficile per tutti – ci spiega la Responsabile – ci si è resi conto che, per i nostri ospiti, le misure di contenimento come l’uso della mascherina – spesso impresa ardua da affrontare visto il gran numero di pazienti psichiatrici e/o con demenza senile grave-, lavaggio continuo delle mani, il non ricevere più quel bacio e quell’abbraccio dall’operatore che è diventato come un familiare, ma soprattutto il non vedere più i loro cari, hanno creato una forte depressione tra gli ammalati e anziani ospitati.
Ad oggi non abbiamo pazienti positivi e per quanto ci riguarda i nostri ospiti stanno tutti bene, ma l’emergenza e soprattutto il distanziamento non è ancora finito. A tal proposito, per evitare il peggioramento dello stato psicologico ci si è adoperati per introdurre una procedura per fare videochiamate con cadenza di almeno una volta a settimana con un IPOD messo a disposizione dalla clinica, con chiamate disciplinate su apposita griglia. Prima di tale acquisto molti dei nostri operatori si sono adoperati con i propri telefonini pur di agevolare la relazione familiare-ospite.
Inoltre per rendere questo Natale il meno “anomalo” possibile abbiamo favorito le visite di familiari facendoli incontrare agli ospiti attraverso la finestra – con il familiare fuori e l’ospite dentro – e per gli ospiti impossibilitati ad alzarsi, in via eccezionale, si è acconsentito a far salire un solo familiare dopo aver eseguito tampone con esito negativo e indossati i relativi DPI“.
Continueremo nei prossimi giorni la presentazione di testimonianze dalla RSA di Villa Nina a Frattocchie.
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