Verso l’urbanistica partecipata?
di Corrado Colizza (*)
Leggendo Roma Regione ed osservando lo sfondo cromatico dal quale si stagliava la Sua immagine ho pensato al passato; un passato animato da Democristiani che perdendosi nel tempo nella gestione degli affari, di corrente e poi personali, ci hanno fatto precipitare nelle “mani pulite” e poi nella situazione di oggi che ne è figlia diletta. Egregio assessore, imponga, a chi le prepara la traccia degli articoli, di non cadere in affermazioni che ignorano l’azione svolta nel tempo dalla Regione; obblighi costui, o costei, a rileggere tutti gli atti amministrativi regionali ed in particolare quello (DGR 994 del 21.10.04) con il quale la Giunta regionale ha approvato la variante al PRG di Marino, dovendo poi Lei intervenire sull’argomento.
In tal caso Le avrebbe suggerito di non parlare di 2 milioni di mc, data la differenza che intercorre in termini di abitanti tra i mc residenziali ed i mc destinati alla produzione; ma sicuramente le avrebbe fatto ricordare che questa pazzia megalomane contrastava direttamente con la normativa regionale.
Le avrebbe ricordato che la Giunta nel dispositivo affermava di approvare la Variante con: osservazioni, modifiche e le integrazioni espresse nel voto 44/1 (allegato A), e sua integrazione (Allegato B), da parte del Comitato regionale per il Territorio, oltre che con l’attuazione di quanto previsto nel parere del Servizio geologico, integrato per la parte “Radon” di Cava dei selci.
Le avrebbe segnalato che il CTR era intervenuto due volte (allegato A e B) sottolineando in fase istruttoria i falsi dati utilizzati nella proiezione demografica, ove si affermava che al 2000 gli abitanti in Marino fossero 40.000 – per raggiungere i 52.000 nei 10 anni – mentre oggi, 2011, non abbiamo superato i 40.000.
In particolare l’Allegato B – espresso in relazione della delibera del Consiglio comunale di Marino n. 25/04 ed alla sentenza del TAR del Lazio, sezione I, n. 49/2000 – riporta la modifica del parere del Dipartimento Affari Strategici ed Istituzionali , in relazione all’area interessata dall’ampliamento del Parco dell’Appia Antica (area Negroni, etc), che recita:
Al riguardo, in relazione alla intervenuta sentenza del TAR Lazio, Sez. I, n. 49/2000, tutte le previsioni urbanistiche ricadenti nell’ambito previsto in ampliamento contenute nella variante generale o intervenute aseguito dell’accoglimento delle osservazioni da parte del Comune o da parte della Regione, risultano “sospese” in quanto in contrasto con le misure di salvaguardia previste dall’art. 8 della LR 29/97 “ Le norme relative alle aree naturali protette regionali ) perché l’area stessa è considerata area naturale protetta.
E’ da aggiungere che il Commissario straordinario nel 2006 aveva approvato il Programma Pluriennale di attuazione, principalmente per le aree B e l’area artigianale.
Ed ora un chiarimento, Lei afferma che sull’area naturale protetta sta trovando l’accordo col nostro sindaco, per ridurre complessivamente al 50% quanto previsto, in modo anomalo, nella Variante di PRG. Ora la riduzione del 50% riguarderebbe in eugual misura la parte residenziale e quella produttiva o, annullando la parte produttiva, resta il milione di mc di residenziale per creare una nuova frazione di almeno 10.000 abitanti?
Sfogliando le Norme Tecniche di Attuazione della Variante si legge che perle aree produttive D6 si prevede che in caso di attuazione, tramite specifico strumento – anche accordo di programma -, il Comune entri in possesso del 35% della loro superficie che, ad occhio e croce, rappresentano una estensione di circa 10 ettari, da utilizzare a vantaggio degli attuali 40.000 abitanti.
Ma in ultima analisi l’art 8 della legge 27/97, che, dal 2004 ad oggi 2011, ha salvaguardato da qualsiasi intervento edificatorio l’area naturale protetta viene modificato oppure no?
Non crede da DEMOCRISTIANO, che sia possibile attivare una urbanistica partecipata?
Buon lavoro e cordiali saluti da Corrado Colizza, nel tempo marinese e democristiano.
(*) Nota della Redazione
Riceviamo dall’ing. Corrado Colizza e volentieri pubblichiamo.
L’articolo è in risposta ad una dichiarazione dell’on. Luciano Ciocchetti (UdC), Assessore all’Urbanistica della Regione Lazio apparsa su diversi siti web.
La polemica si era innescata sull’onda di quanto accaduto durante l’assemblea pubblica del 5 marzo 2011 a Santa Maria delle Mole, organizzata dalle Liste che supportano la candidatura di Adolfo Tammaro a Sindaco di Marino.
È possibile leggere la dichiarazione di Ciocchetti su Roma Regione
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