Oggi, con occhi ancora increduli per quanto sta accadendo a Fukushima, ricordiamo quanto successe venticinque anni fa a Chernobyl e quanto ancora continua a succedere lì per effetto di quel terribile incidente.
Settimana scorsa il Governo ha voluto cancellare il referendum sul nucleare ma è una vittoria amara che sa di “fuga dalla democrazia”, dettata più dalla convinzione di un sicuro raggiungimento del quorum ai referendum (e conseguente successo per i “sì” contro legittimo impedimento e privatizzazione dell’acqua), che da un’effettiva responsabilizzazione dei grandi sostenitori del “bidone nucleare”.
Non sarà un decreto tattico del Governo a salvarci definitivamente dall’incubo nucleare: come la volontà democratica già espressa in passato è stata calpestata una volta, nulla assicura che dopodomani ci ritroveremo a raccogliere firme per richiedere un ennesimo referendum abrogativo. L’unica salvezza è l’informazione libera, la partecipazione attiva e il livello di attenzione di ognuno di noi sempre alto.
Abbiamo letto qualche giorno fa un comunicato del Coordinamento Lavoratrici e Lavoratori Autorganizzati di un’azienda di Roma che vogliamo riproporvi, completo anche dei crudi estratti del libro citato. Lo riteniamo un utile, anzi necessario spunto di riflessione.
La Redazione di Noi Cambiamo
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