(VIDEO) Ma lo sa Silvagni che Cecchi non vuole?

Video consiglio comunale Marino

Confusione sui concetti di “regole” e di “partecipazione democratica” nel centrodestra marinese

Video consiglio comunale MarinoCon un certo stupore ho letto nei giorni addietro il comunicato apparso a firma del capogruppo del PdL marinese, il consigliere comunale Fabio Silvagni.
Tralascio i commenti personali sull’analisi dell’intero testo proposto da Silvagni nel comunicato e mi voglio soffermare su un solo particolare che, alla luce di un fatto che mi ha visto involontariamente protagonista, mi colpisce davvero ed è a mio avviso significativo del modo di operare del centrodestra di Marino.

Nella parte finale del comunicato, subito dopo la ben conosciuta retorica sul dialogo e sulla cooperazione delle forze sociali, ampiamente smentita nei fatti (vedasi protesta dei commercianti e mancata apertura alla collaborazione al progetto sul raddoppio del binario Velletri-Roma con i comitati dei cittadini), si fa riferimento all’uso di strumenti per la ripresa dei Consigli Comunali a Marino. Cito testualmente Silvagni: ’’… al fine di avvicinare il più possibile i cittadini in particolare i più giovani che hanno maggiore dimestichezza con gli strumenti del WEB mi piacerebbe la messa in diretta dei nostri consigli comunali’”.

Questa affermazione mi tocca particolarmente, perchè il 9 settembre del 2011, in una seduta del consiglio comunale a Marino ero presente in aula consiliare come rappresentante dalla testata Noi Cambiamo e avevo avviato una ripresa video del dibattito che si svolgeva sul tema dell’Aeroporto di Ciampino e dei danni alla salute dei cittadini dovuti al traffico aereo.
In particolare, in quel Consiglio comunale si metteva ai voti una mozione presentata dal consigliere Adolfo Tammaro, espressione del Movimento per il Cambiamento. Si chiedeva all’Amministrazione di intraprendere la via del ricorso al TAR (come suggerito dal giudice Ariolli del tribunale penale di Roma in un documento del maggio 2011) affinché fosse rispettata l’indicazione della Conferenza dei servizi sull’aeroporto di Ciampino del luglio 2010, che, nella sostanza, stabilisce che l’aeroporto è fuorilegge per l’eccessivo rumore che viene prodotto dagli aerei.
Quanto sancito dalla Conferenza dei servizi nel 2010 era rimasto fino ad allora (e anche tuttora, purtroppo) lettera morta, anzi i voli potrebbero a breve aumentare ancora di più! Dopo la presentazione della mozione da parte di Tammaro, l’assessore Pisani (come potete vedere e sentire nel video che il PdL Silvagni ha fatto tornare d’attualità) interviene e avvia un ragionamento per giustificare perchè la maggioranza guidata da Palozzi avrebbe votato contro l’approvazione di questa mozione.

Io nel frattempo sto riprendendo con la mia video-camera da un cantuccio della sala l’intervento. A questo punto, in modo del tutto inaspettato, il presidente del consiglio Stefano Cecchi interrompe l’assessore Pisani e facendo riferimento ad una “regola” a sua detta prevista a Marino che non consente di svolgere riprese video del Consiglio Comunale, mi intima di spegnere la telecamera in quanto non autorizzato alla ripresa.
Avete capito bene, Cecchi mi intima di spegnere durante un Consiglio Comunale (ovviamente pubblico per definizione essendo specificatamente prevista la convocazione di “adunanze segrete) la telecamera in applicazione di un regolamento previsto a Marino.

La reazione a questo atto di Cecchi da parte dei molti cittadini di Marino e di Ciampino (anche loro interessati all’aeroporto) presenti in aula è immediata e dalla platea c’è chi chiede con forza di indicare in modo esplicito questo presunto “regolamento” a cui fa riferimento Cecchi. Io, reputando il divieto intimato da Cecchi assurdo continuo ovviamente a riprendere. Le voci dei cittadini aumentano e la richiesta di indicare da parte di Cecchi a quale regola facesse riferimento si fa pressante.
Ovviamente il buon Cecchi non risponde alla richiesta di precisazione sul regolamento e, inasprendo i toni, minaccia di non continuare la seduta finché la video-camera non sia definitivamente spenta. Sempre più disperato per la situazione che lui stesso ha creato, non sapendo che regolamento citare (a tutt’oggi dopo sei mesi questo regolamento non è stato mai indicato da Cecchi) il Presidente del Consiglio richiede l’intervento dei vigili, i quali, comunque, non riescono a farmi desistere dalle mie intenzioni di riprendere la seduta. Così, il povero e oramai rassegnato Cecchi (vedete e sentite e capirete) sospende la seduta del Consiglio, con una frase che ha del paradossale: ’’Signori Consiglieri sospendiamo il Consiglio Comunale visto che, purtroppo, la democrazia non regna neanche in questo Paese’’.

Democrazia?
Ma scusi Cecchi, cosa vuol dire democrazia nel suo vocabolario? E già che ci sono, come mai a otto mesi di distanza ancora non ha saputo indicare quale fosse il regolamento che stavo violando? Ma questo regolamento c’è o se lo è inventato lei lì per lì?

La mia conclusione di ora, come allora, è semplice: non solo si è cercato di censurare una ripresa video di una seduta pubblica ma, addirittura, lo si è giustificato in nome della democrazia.
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.
Tra trasparenza e ipotetica difesa della privacy dei politici locali (che entrano ed escono dalla Sala del Consiglio come fossero al bar) Cecchi sceglie la seconda.

Sapete come è andata a finire in quel Consiglio comunale?
Alla successiva ripresa della seduta, il Consiglio, con un paio di emendamenti uno della maggioranza e uno della minoranza, ha approvato all’unanimità la mozione Tammaro sull’aeroporto.
Tirate voi le conclusioni su questa storia, su Cecchi, su come a Marino si applicano le regole e la democrazia.

Se oggi anche la maggioranza di centro destra con Silvagni concorda con noi della redazione di Noi Cambiamo sull’utilità delle riprese non possiamo che rallegrarcene, ma concretizzi al più presto queste parole e faccia installare delle economicissime webcam che trasmettano la diretta streaming sul sito web del comune per le sedute del Consiglio Comunale.

Inoltre, per la buona pace del presidente Cecchi, si scriva nero su bianco che non è vietato agli organi di informazione, ma in genere a nessuno cittadino, registrare testimonianze audio/video di quanto avviene a Palazzo Colonna nei Consigli Comunali, agorà della democrazia di Marino, necessitando tutt’al più di una semplice preventiva comunicazione e giammai di autorizzazione, a maggior ragione se è il piuttosto confuso presidente Cecchi a doverla fornire.

Gian Marco Onorati
opera come volontario nella Redazione di Noi Cambiamo da oltre un anno.

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