Castelli Romani: un’importante sentenza del Consiglio di Stato in materia urbanistica

La recente sentenza del Consiglio di Stato 3518 del 14 giugno 2012, con la quale è stato respinto il ricorso del Comune di Marino avverso una precedente sentenza del TAR del Lazio, merita, per gli evidenti riflessi sulla delicata e spinosa materia urbanistica, un seppur breve e sintetico commento.
Per necessità di chiarezza occorre ricordare, in via preliminare, che il Comune di Marino aveva impugnato, innanzi al TAR del Lazio, il piano di assetto del Parco dei Castelli Romani le cui previsioni avevano inciso in maniera significativa (e restrittiva) sugli strumenti urbanistici già adottati dal Comune stesso ponendosi, altresì, in contrasto anche con le più permissive previsioni del Piano territoriale paesistico regionale (PTPR) che secondo il Comune avrebbero dovuto prevalere su quelle del Parco.

 

Il TAR, con la sentenza 831/2011, aveva però dichiarato inammissibile il ricorso, sostenendo che il Piano di assetto non fosse produttivo di alcun effetto nei confronti del Comune di Marino, dovendosi applicare ancora le norme di salvaguardia previste dalla legge istitutiva del Parco risalente al 1984.

Il Consiglio di Stato, con la sentenza in commento, smentisce il giudice di primo grado, sostenendo che il Piano di assetto del Parco produce sicuramente un effetto “lesivo” nei confronti del Comune di Marino in quanto i vincoli previsti, che ai sensi della normativa vigente “hanno valore di piano urbanistico e sostituiscono i piani territoriali o urbanistici di qualsiasi livello”, sono pienamente efficaci nei confronti del Comune stesso.
D’altra parte il Consiglio di Stato afferma che la presunta invocata prevalenza del Piano territoriale paesistico regionale, è da ritenersi limitata esclusivamente agli aspetti di mera tutela del paesaggio rispetto, invece, al complesso e ben più ampio sistema di valori tutelato dai Piani di assetto dei parchi identificato, dalla normativa vigente, nella “tutela dei valori naturali, ambientali, storici, culturali, antropologici e tradizionali”.

In conclusione, sulla base delle richiamate motivazioni, il Consiglio di Stato, pur ammettendo l’interesse a ricorrere da parte del Comune di Marino, provvede a riformare la precedente sentenza del TAR, respingendo il ricorso originario e con ciò legittimando pienamente le previsioni contenute nel Piano di assetto del Parco dei Castelli Romani.

Giovanni Lavitola
consulente giuridico presso il Consiglio delle autonomie locali del Lazio

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