Per favore, cittadini, non morite. In questo momento non potete farlo perché non c’è più posto, al cimitero. Ma anche questo, a Marino, si risolve in regime di disinformazione. Non si sa nulla sulla decisione di realizzare il nuovo cimitero in località Mazzamagna, né su quella, d’urgenza, di nuovi fornetti in quello di Marino centro.
C’è stata o c’è gara d’appalto? Il bando scadeva il 23-9-2009 e i concorrenti risultavano essere due. Chi ha vinto, e con quale ribasso di costi (visto che l’opera è definita a costo zero)? Chi ha partecipato alla gara, quanti erano e chi sono? E soprattutto, perché una soluzione quasi di sotterfugio, oltre che tardiva? La disinformazione su atti pubblici sembra prassi costante dell’amministrazione ed è una violazione delle regole – tanto per cambiare. La trasparenza è estranea al codice di questa gente.
Il cimitero di Mazzamagna fu presentato da Palozzi come l’opera pubblica più rilevante e innovativa. Ma considerando l’esaurimento di capacità di quello di Marino e la smisurata crescita demografica delle frazioni causata dalla devastante politica speculativa in materia urbanistica, ci troviamo forse di fronte al corto circuito tra l’urgenza reale del nuovo cimitero e i folli programmi edilizi che minacciano la zona. Da notare il ridicolo utilizzo dell’argomento radon: da anni le scuole ne sono sature e, al di là del fatto che i morti non hanno problemi respiratori, sembra che per le migliaia di nuovi cittadini ipotizzati in località Mazzamagna il radon non sia un problema.
Su questo la mozione di Adolfo Tammaro nella seduta del prossimo consiglio comunale pone domande precise allo scopo di ristabilire il dovere di trasparenza e il diritto all’informazione.
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