Il Mitreo di Marino è sempre chiuso!

Ritrovato nel 1962 e risalente a 2000 anni fa. Restauro finanziato dalla Provincia, sbandierato in campagna elettorale ma il sito è ancora inaccessibile ai marinesi, turisti e scuole. Perchè?

Nel nostro comune abbiamo la fortuna di avere, all’interno di una cantina di un palazzo sito a ridosso della stazione ferroviaria, un Mitreo, e più precisamente un affresco, molto ben conservato, testimonianza di un luogo di culto mitriaco, risalente a circa 2000 anni fa. Il mitraismo come religione si era diffuso in epoca romana a partire dal I° sec.d.C., portato dalle legioni romane dalla Persia, ed era diffuso in tutta l’Asia minore. Il mitreo di Marino venne ricavato in una preesistente cisterna con volta a botte, scavata nel peperino, con le pareti ricoperte da intonaco.

Si tratta di un dipinto ben conservato, che raffigura il Dio Mitra, vestito all’orientale, con il berretto frigio ed un mantello blu volteggiante, puntinato di stelle. Mitra guarda verso il Sole che lo illumina; dall’altra parte c’è la Luna. Sotto al Sole e alla luna ci sono due dadofori, portatori di fiaccole, uno con la torcia alzata (Cautes, il giorno), l’altro con la torcia abbassata (Cautopates, la notte). Mitra sta sacrificando il toro bianco, mentre un cane e un serpente bevono il sangue del toro e uno scorpione morde i testicoli del toro. Dalla coda della vittima escono alcune spighe di grano, simbolo della rinascita della Terra. Ai lati della scena principale ci sono otto riquadri con le principali imprese della vita di Mitra. Annesso al dipinto, si trova un cippo con un’iscrizione che descrive la creazione del Mitreo. All’inizio della galleria sulle pareti laterali sono raffigurati i “dadofori”, mentre lungo la galleria ai lati vi erano i podia, dove sedevano i partecipanti al culto di cui rimangono poche tracce sul pavimento.

Qual è la particolarità del mitreo di Marino?

In Italia vi sono solo tre mitrei di questo tipo: oltre al nostro, vi è il mitreo Barberini a Roma e quello di Santa Maria Capua Vetere.

Particolarità del mitreo di Marino è la tecnica di realizzazione del dipinto che è ad encausto o incausto, tecnica che si usava in Grecia e a Roma e che adoperava colori sciolti nella cera bollente; l’affresco è stato realizzato direttamente sull’intonaco ed il suo stato di conservazione è di gran lunga migliore rispetto agli altri due.

Il mitreo fu rinvenuto nel lontano 1962 e dal momento della sua scoperta, le varie amministrazioni che si sono succedute, non hanno ritenuto di impegnarsi per rendere visitabile questa fantastica opera d’arte. Dopo un primo momento di eccitazione e di interesse, manifestato dalla Soprintendenza, dal Comune e dalla opinione pubblica, tutto finì nel dimenticatoio.

In tempi più recenti il Comune di Marino, con l’ex Sindaco Palozzi, aveva concesso addirittura un permesso di edificazione, per un condominio di cinque piani in via del Granaio, al termine di una strada soprastante il mitreo. Il progetto prevedeva uno sbancamento per collocare l’ingresso della palazzina proprio qualche metro sopra la volta del mitreo, con il rischio di danni irreparabili. La cosa per fortuna non è passata inosservata ed è stato bloccato questo progetto.

Nel bilancio della Provincia di Roma, qualche anno fa vennero stanziati 340 mila euro, per lavori finalizzati all’apertura al pubblico del Mitreo. Il sindaco Palozzi, sulla base di un progetto definitivo di restauro, avrebbe potuto chiedere questi soldi, ma non lo ha mai fatto, e sotto i suoi mandati la richiesta di finanziamento non è mai stata presentata agli uffici provinciali!

Dopo l’acquisto da parte dell’amministrazione nel 2004 dell’area privata utile per consentire l’accesso e l’inizio dei lavori di bonifica, lavori iniziati e interrotti nel 2005, poi la sorte del Mitreo è rimasta in bilico, tra abbandono e minacce edificatorie.
Ora, grazie al finanziamento della Provincia di Roma i lavori sono andati finalmente avanti e questo è un risultato importante ma sicuramente tardivo e certamente le opere di ristrutturazione e il recupero dell’affresco non saranno terminati a breve.

La presentazione dei lavori è avvenuta lo scorso 16 maggio presso l’ostello il Chiostro di Marino, alla presenza tra gli altri dello storico Ugo Onorati (profondo conoscitore del mitreo ed ex sindaco), l’assessore alla Cultura Arianna Esposito, il vicesindaco Fabrizio De Santis, il direttore del Museo Civico Alessandro Bedetti e il restauratore Marco Mangano. Era presente anche il candidato sindaco dei Moderati Fabio Silvagni ora eletto.

Sicuramente la presentazione avvenuta subito prima del 25 maggio scorso ha avuto certamente un profumo di pura propaganda elettorale.

Peccato però che i lavori non sono ancora terminati e dunque non c’è alcuna apertura in vista, almeno per il momento ed il mitreo rimane inaccessibile dietro un bel portoncino nuovo di ferro.

L’impegno del Movimento per il Cambiamento è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica che è un vero peccato che questo sito sia sempre chiuso, e fare in modo che sia possibile permettere, ai Cittadini ed ai turisti di tutto il mondo, di godere di questa eccezionale opera d’arte.

Perchè non è ancora possibile aprire questo sito e renderlo fruibile ai marinesi, alle scuole ed ai turisti in generale?

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