Acea Ato2 e Ato5 a un passo dalla fusione

Roma, con il 51% delle quote, assente all’assemblea la rende nulla. I sindaci della provincia infuriati. Passa la fusione per il silenzio assenso. Lo sconforto del sindaco di Castel Gandolfo Monachesi.

Circa cento i rappresentanti delle amministrazioni della provincia di Roma contrarie a questo provvedimento. Ma non basta. Il comune di Roma, che ha il 51% delle quote, non si presenta e la fusione viene di fatto approvata per la formula del silenzio assenso.

I Sindaci che fanno parte di Acea Ato 2 sono stati convocati per approvare o respingere la proposta di fusione per incorporazione di Acea Ato 2 con Acea Ato 5, cioè la ex Provincia di Frosinone. In assenza di diniego la fusione” afferma il sindaco di Castel Gandolfo Monachesi “sarebbe passata per silenzio-assenso. Nonostante la massiccia affluenza dei sindaci della Provincia di Roma, decisi tutti, nessuno escluso, a dire no alla fusione, per fondati timori di penalizzazioni per l’utenza, per il servizio erogato e per i lavoratori,  non è stato possibile votare il diniego per l’assenza del Comune di Roma, che detiene il 51% delle quote azionarie e che in questo modo ha imposto la sua volontà di procedere con una fusione che penalizzerà il territorio”.
I Sindaci hanno comunque approvato” conclude il Sindaco di Castel Gandolfo Silvia Monachesi “un documento politico per ufficializzare il no alla fusione e per pretendere una maggior efficienza nella gestione del sistema idrico e il superamento delle croniche criticità che attanagliano i cittadini e che i Sindaci devono fronteggiare quotidianamente, ma ora il rischio di un peggioramento delle problematiche legate ad Acea è molto alto”.

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