Due comizi alternativi dei due candidati sindaco nel centro storico: una prova di democrazia con profondi significati politici.
Nicola Zingaretti ritorna a Marino martedì prossimo a supporto della corsa verso Palazzo Colonna di Eleonora Di Giulio e del Centrosinistra, in preparazione del ballottaggio del 19 giugno, molto atteso tra la popolazione nonostante le indicazioni di boicottaggio da parte di qualche ‘bocciato’ della prima tornata.
L’appuntamento della coalizione di centrosinistra è a Corso Trieste a Marino centro, dalle 18,30 alle 19,30, per martedì 14 giugno, lo stesso giorno che dalle 20,30 in poi vedrà in piazza San Barnaba i big del M5S a supporto di Colizza, avversario della Di Giulio nel ballottaggio. Stessa data, quindi, praticamente stesso posto, Marino centro sul corso, ad orari contigui.
Una bella prova di democrazia per Marino, liberata finalmente dal Palozzismo che l’ha ridotta negli ultimi anni a territorio del cemento, di clientele e di corruzione .
Ma dietro a questa rincorsa dei comizi a Marino Centro c’è anche un significato politico, che a mio avviso va analizzato. Sia Eleonora Di Giulio sia Carlo Colizza si mostrano personalmente come candidati affidabili e diversi dai predecessori che nell’ultimo decennio hanno raggiunto Palazzo Colonna: competenza certa, esperienza oggettiva nel loro campo, linearità nei comportamenti personali e sociali. Le cose sono diverse, se si allarga la vista ai compagni di viaggio dei due candidati, facendo riferimento sia al locale, su cui qui non mi soffermo, sia ai livelli più elevati. Per esempio, proprio Zingaretti, che ora parla di voler fare – per esempio sul Divino Amore – quello che vorranno i cittadini di Marino, non è affatto credibile. Personalmente ho assistito nel 2014 e nel 2015 a diverse discussioni in Consiglio Regionale sul problema del cemento nella pianura di Marino, con tanto di manifestazioni di protesta di ADA, ACC, Legambiente e Italia Nostra tra gli spettatori del consiglio, e di Zingaretti non si è mai vista traccia nè di presenza fisica vera e propria in consiglio nè di supporto politico nelle dichiarazioni per fermare ‘la speculazione delle speculazioni’ dell’area romana. Anzi, il PD regionale e SEL regionale hanno fatto di tutto per sterilizzare qualsiasi votazione che potesse portare a ridiscutere il piano di lottizzazione Divino Amore/Mugilla. Inoltre, sia Zingaretti che Civita (assessore della pianificazione urbana regionale) si sono praticamente sempre negati al confronto con i cittadini su questo tema. Nell’unica volta che sono, come rappresentante di ADA<200b>,<200b> riuscito a interagire con Civita attraverso la sua segreteria mi è stato detto: ‘per quell’area non si può fare niente, inutile continuare a chiedere all’assessore’ quando tutti sappiamo che le irregolarità sono molteplici e che niente di definitivo è stato ancora scritto grazie ai ‘benedetti’ ricorsi al TAR dei cittadini, dei comitati e delle associazioni ambientaliste. Questo è, purtroppo, il centrosinistra nei piani alti, e allora, la credibilità personale del candidato locale conta davvero poco se nella sua filiera verso l’alto si trovano tanti “Pilato”. Comunque sia, Marino centro resta una roccaforte da espugnare per il voto da parte della Di Giulio, più forte nella pianura, e il martedì 14 giugno con la contemporanea presenza del Centrosinistra e del M5S misurerà già in anticipo, sulla base della risposta in termini di partecipazione delle persone, il gradimento degli elettori per le due proposte politiche alternative che si contrappongono verso la nuova consiliatura. Non mi resta che dire ‘in bocca al lupo’ ad entrambi gli sfidanti che, comunque vada, costituiscono oggettivamente un prezioso bene politico per il futuro di Marino.
Marco Carbonelli
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