Vivere non sopravvivere. Il silenzio riempirà questa città, ma non vogliamo restare zitte

di Patrizia Mazzola –

Non ci aspettavamo questo risvolto tragico: tutta la comunità di Marino è rimasta scioccata nell’apprendere  la notizia della scomparsa di Annamaria Ascolese, dopo cinque giorni in rianimazione, colpita a morte dal marito durante una lite.

Una scia di sangue percorre le nostre città, a volte invisibile perché sotterranea, che non vuole mostrarsi per la vergogna o perché ineluttabili sarebbero i risvolti di un riaffiorare delle verità, spesso nascoste e celate dalla paura, nemica delle donne. Una scia di sangue, che per quanto si tenti di pulire e spesso giustificare, rimane lì, indelebile, e vani sarebbero gli sforzi per cancellarla perché il sangue non è facile da ripulire. In Italia le donne vittime di femminicidio nel 2020 sono state 112, 111 nel 2019, 133 nel 2018. I numeri drammatici non riguardano purtroppo soltanto il nostro Paese e questo dimostra che la piaga della violenza e dell’omicidio nei confronti delle donne non si arresta ed è in continua crescita.

Rimangono ferite aperte e dolorose nelle comunità, nei figli, negli amici e familiari.

Non si dimentica, no.

Ricostituire il tessuto sociale non è facile, così come risanarlo. Resta soltanto il rispetto per il dolore di questa e di tantissime altre tragedie, rispetto per le donne uccise perché non ne potevano più, perché non hanno accettato abusi e soprusi e hanno reagito soltanto perché volevano vivere. Vivere, nel pieno significato della parola, non sopravvivere. Vivere perché fai delle scelte autonome, perché hai la libertà di percorrere il cammino che pensi ti possa realizzare, perché fai dei progetti, perché vuoi essere felice. Vivere perché ti senti protetta dalle istituzioni, dalla tua comunità, dalla tua famiglia.

Il silenzio riempirà questa città, ma non vogliamo restare zitte. Parleremo e daremo voce a quante non ci sono più per non dimenticare nessuna e per aiutare quante si trovano sole e in condizioni spesso disperate. Per evitare altre morti innocenti.

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