Il processo avviato già da tempo sugli abusi edili denunciati dagli ambientalisti nell’area nell’antico Circo Romano di Bovillae a Frattocchie, Marino, segna un nuovo e forse determinate passaggio con l’udienza di martedì 30 maggio prossimo, con inizio alle ore 9:30 presso il Tribunale di Velletri. L’udienza prevede inizialmente le deposizioni dei testimoni a difesa degli imputati, e anche quella di un testimone delle parti civili. Questa udienza segue a quella dell’accusa già svoltasi il 28 marzo scorso ed è possibile che proprio il 30 maggio si arrivi a sentenza di questo dibattimento penale.
Le accuse di cui si dibatte riguardano la costruzione di quattro manufatti per un totale di circa 200 mq nell’area archeologia vincolata dell’antico Circo Romano di Bovillae a Frattocchie. Oltre ai proprietari dei terreni e al loro tecnico, sono imputati alcuni addetti dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Marino: il dirigente all’urbanistica delle precedenti amministrazioni a guida Palozzi-Silvagni, due impiegati e un tecnico consulente.
Come dichiara una nota degli Ambientalisti di Marino “sono stati costruiti un casale ed altri manufatti, anche con fondamenta in cemento armato su mosaici antichi e sulle strutture su cui i sacerdoti officiavano il culto della famiglia dell’imperatore Augusto, opere antiche dal valore inestimabile. Sono stati costruiti anche una grande struttura in legno e due grandi gazebo, tutti in un’area con inedificabilità assoluta vincolata da un D.M. 10.11.1967, e tutti realizzati intorno agli archi dell’antico circo di Bovillae. Insieme ad una precedente costruzione abusiva di una villetta eretta usando addirittura un arco del circo come sostegno, è stato realizzato così un archeomostro.”
L’abuso era stato denunciato con forza dalle associazioni ambientaliste locali, denuncia a cui ha aderito anche Legambiente.
Per informazioni sul gruppo degli Ambientalisti di Marino e per la partecipazione all’udienza del 30 maggio – che è pubblica – si può contattare il 3332420210.
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Questa mattina tutti a Velletri, per supportare questa lotta di civiltà e di diritto.
Confidiamo in una sentenza di condanna dei colpevoli.