Il presidente russo, Vladimir Putin, ha annunciato alle 4,27 (ora italiana) in tv l’avvio delle operazioni militari sull’Ucraina. Ha al contempo lanciato un appello ai soldati ucraini affinché ‘depongano le armi‘. Senza alcuna remora ha anche intimato ai Paesi stranieri di ‘evitare interferenze, o ci saranno conseguenze mai viste‘ in una sfida alla controparte occidentale che riporta in Europa una guerra dagli esiti imprevedibili per gravità ed estensione del conflitto.
Si sono avvertite esplosioni a Kiev e in altre città dell’Ucraina.
Prima dell’attacco, il presidente ucraino Zelensky aveva chiesto invano un colloquio a Putin. Ma i separatisti del Donbass avevano chiesto l’aiuto di Mosca e questo è stato il ‘pretesto’ atteso per invadere l’Ucraina.
Al momento si registra una ferma reazione della comunità internazionale, dal presidente americano Joe Biden all’Unione europea arriva il messaggio che “L’attacco russo è inaccettabile e ingiustificabile. La risposta sarà forte“.
Si apre per tutti gli europei un periodo di difficile comprensione, con devastanti conseguenze sul piano umano ed economico già alle porte.
Lo spettro di un conflitto mondiale, dopo i primi due della prima parte del novecento, si affaccia prepotente in Europa e l’esito è davvero imprevedibile viste le armi oggi disponibili e gli interessi giganteschi in gioco.
La pace è stata di nuovo calpestata.
Come se il passato non avesse insegnato nulla ai contendenti in campo.
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