Impressiona davvero la povertà della dichiarazione trasmessa dall’addetto stampa di Stefano Cecchi alle redazioni dei giornali immediatamente dopo la notizia degli arresti domiciliari del dott. Marco Cuffaro, notizia uscita in queste ore. Cuffaro, lo ricordiamo visto che la notizia è di oggi, è, da quanto si è conosciuto proprio oggi, indagato per dei gravi illeciti apparentemente commessi in un suo incarico in Puglia, in territorio barese per la precisione: insomma niente a che fare con attività o atti relativi al comune di Marino. Ma il povero Stefano Cecchi, braccio destro dei capi politici delle precedenti amministrazioni di centrodestra spazzate via nel 2015 con l’arresto e condanna definitiva dell’ex sindaco Fabio Silvagni per reati di corruzione e peculato, non perde l’occasione per dimostrare le sue precarie conoscenze giuridiche e per confondere il piano professionale e personale del dott. Cuffaro, che niente ha di politico essendo semplicemente per Marino un vincitore di concorso pubblico da Dirigente (svoltosi prima che venissero alla luce questi fatti penali con regolare commissione e oltre 30 candidati), con l’azione politica amministrativa della Giunta Colizza e del M5S. Ecco la frase di chiusura della dichiarazione del povero Stefano Cecchi, che lascia davvero interdetti conoscendo, tra l’altro, le enormi responsabilità politiche dell’ambiziosissimo personaggio marinese:
“… Non temo, quindi, di definire quanto accaduto oggi (arresto di Cuffaro, ndr), l’inevitabile e disastroso epilogo di un intero anno di supponenza e arroganza amministrativa senza precedenti (a Marino, ndr). Fondata su quelle radici di trasparenza, legalità e onestà tanto propagandate dal governo a 5Stelle della città che oggi, purtroppo, alla luce di quanto accaduto ad un dirigente da loro direttamente e scientemente individuato, sono venute meno“.
Per il povero Cecchi, e per i vari politici palazzinari della sua cordata, non cambia però la sentenza politica del 2016: ad oggi, avrà ancora almeno altri quattro anni di opposizione a Marino, con legalità, niente consumo ulteriore di suolo e scelte con il programma della Giunta 5S di Colizza . In attesa di conoscere gli esiti della giustizia pugliese per il dott. Cuffaro, la vita amministrativa di Marino andrà avanti, a quanto affermano in maggioranza, secondo programma. Poi tra quattro anni, Cecchi o non Cecchi, si vedrà.
La Redazione
Di seguito nota integrale trasmessa da Paola Polli, addetto stampa di Stefano Cecchi
C’è anche Marco Cuffaro, il nuovo dirigente dei settori Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune di Marino, tra le dodici persone arrestate il 12 luglio scorso dai militari del Comando Nucleo Polizia Tributaria di Bari della Guardia di Finanza e del Comando Compagnia Carabinieri di Gioia del Colle.
Corruzione di pubblici ufficiali e alterazione delle procedure di affidamento di opere pubbliche nel settore degli appalti. Questa la motivazione che ha indotto il GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura, a procedere.
L’operazione ha interessato i comuni di Altamura, Castellana Grotte e Acquaviva delle Fonti dove Cuffaro, ora ai domiciliari, è stato dirigente all’Ufficio Tecnico.
“Non entrando nelle dinamiche che hanno portato all’arresto del nuovo dirigente Area IV e V di Palazzo Colonna – dichiara il coordinatore della lista civica Costruiamo il Decentramento Stefano Cecchi – non esprimo alcun giudizio su quanto accaduto poiché di esclusiva pertinenza delle autorità preposte, alle quali è demandata l’amministrazione della giustizia. Non dimenticando, tuttavia, di far giungere al dott. Cuffaro i miei personali sentimenti di umana vicinanza per la vicenda che lo vede coinvolto. Ancora una volta quindi – prosegue – il Comune di Marino è senza una persona di riferimento per i delicati e numerosi temi dell’urbanistica, dopo che l’architetto Luigi Costanzi, persona di provata professionalità e serietà, a soli sei mesi dalla presa in carico del settore ha inaspettatamente lasciato il suo incarico di coordinamento. Poiché, immagino, indirettamente indotto a lasciare per non dover giustificare ai cittadini le nuove direttive amministrative, volte al non rispetto dei loro diritti acquisiti in sede di predisposizione dello strumento urbanistico. Non temo, quindi, di definire quanto accaduto oggi, l’inevitabile e disastroso epilogo di un intero anno di supponenza e arroganza amministrativa senza precedenti. Fondata sulle quelle radici di trasparenza, legalità e onestà tanto propagandate dal governo a 5Stelle della città che oggi, purtroppo, alla luce di quanto accaduto ad un dirigente da loro direttamente e scientemente individuato, sono venute meno”.
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Lo “strumento urbanistico” comunale è di un’indecenza al limite della sfrontatezza, ha un’attuabilità solo parziale in quanto basato su condizioni discriminatorie stabilendo che non tutti i cittadini sono eguali di fronte alla legge. Innegabili le responsabilità dirette (e credo interessate, anche oltre il mero fine politico) di tutte le amministrazioni che si sono ivi succedite, almeno nell’ultimo ventennio.
Marino, come tutta la fascia dei comuni a ridosso della Capitale, è stato selvaggiamente squassato dall’abusivismo edilizio, con squilibri territoriali che sono sotto gli occhi di tutti.
Questa amministrazione, al pari delle precedenti anche se per motivi diversi, contribuisce al mantenimento di quegli squilibri che si risolvono con danni incalcolabili a sfavore dei contribuenti onesti finalizzati al mantenimento dei previlegi di cui godono le migliaia di abusivi.
Il dirigente stritolato tra norme, troppo spesso, controverse ed azione politica, in tale contesto deve barcamenarsi come Don Abbondio sempre al confine tra l’avviso di garanzia ed il licenziamento.
Segnalo che questo stato di cose avrebbe ben altra evidenza se chi è stato pagato (con soldi dei contribuenti) per controllare lo avesse fatto con coscienza
……NCE SE CRE DE:: hanno fatto pure il manifesto………..ma questi stanno male……..ahoooo ma che se dovemo da proccupa’?!…….