Dopo una partecipata Conferenza Stampa sull’inceneritore di Roma che si è tenuta direttamente in Campidoglio sabato 30 luglio e a cui hanno partecipato Ferdinando Bonessio di Europa Verde e Elena Fattori di Sinistra Italiana, il Consigliere Regionale Marco Cacciatore con un Comunicato stampa di Europa Verde annuncia una interrogazione approdata alla Commissione UE proprio su questo tema.
“La nostra eurodeputata Eleonora Evi” precisa Cacciatore in una sua nota “ha depositato di recente un’interrogazione rivolta alla Commissione europea in merito alla proposta di inceneritore per Roma Capitale.
Il sindaco di Roma Capitale, nella sua veste di commissario, ha annunciato un inceneritore da 600.000 tonnellate. C’è chi sostiene che invece tratterà i rifiuti indifferenziati senza altro preventivo trattamento. Infatti, dato che Roma non arriva a produrre una simile quantità di combustibile da rifiuti, non resterebbe che importare combustibile oppure mandare ad incenerimento tutto l’indifferenziato della Capitale, che comunque aumenterebbe lasciando disagio sulle strade e insostenibilità sui siti degli impianti.
Questa prospettiva non ci risulta sia in linea con le norme. L’Ue stabilisce infatti che la gestione dei rifiuti deve rispettare la gerarchia dei trattamenti, ma anche dismettere inceneritori quando non recuperano abbastanza energia (come accadrebbe a Roma), che non possono essere alimentati a talquale.
Attendiamo la risposta all’interrogazione di Eleonora Evi, che potrebbe confutare una volta per tutte le prospettive di chi propone un inceneritore anti-storico a Roma”.
Già due settimane Europa Verde con Bonessio e diversi attivisti ambientalisti aveva partecipato ad un sopralluogo a Santa Palomba, Pomezia, dove si vorrebbe far sorgere l’inceneritore, riscontrando come nel raggio di 8 km intorno all’ipotesi di localizzazione dell’impianto vivano circa 260mila abitanti, a circa 1,5 km sorgano già oggi 300 appartamenti di case popolari destinate all’emergenza abitativa per circa 1.000 residenti, nella zona di Borgo Sorano. Per di più, per una famosa speculazione avviata da tempo sarebbero in costruzione altri 1.000 appartamenti in housing sociale, previsti dal cosiddetto Print Santa Palomba, per circa 4000 nuovi residenti a un chilometro dal terreno individuato per ospitare l’inceneritore. Infine, la vicinanza di poche centinaia di metri alla discarica di Albano fa di questo punto indicato per l’inceneritore un preoccupante sito di emissioni inquinanti, sfruttamento di falde acquifere per l’impianto in un’area, quella dei Castelli, dove c’è già in atto un’emergenza idrica permanente.
Infatti, come ha argomentato il 30 luglio la senatrice di Sinistra Italiana, Elena Fattori, un inceneritore consuma acqua e ossigeno e produce anidride carbonica e calore per questo dal 2017 la Ue ha dato indicazioni chiare di non costruirne altri. Sarà dunque l’UE a fermare Gualtieri nel suo progetto di Termovalorizzazione? Vedremo.
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