Ancora una riflessione del Comitato di Quartiere Villa Ferrajoli sul tema dell’Inceneritore.
“L’ineffabile sicumera di certi amministratori romani traspare chiaramente dalle loro stesse dichiarazioni” premette la riflessione del Comitato che si è schierato contro la realizzazione dell’Inceneritore di S. Palomaba.
“Non è bastato affermare che a Roma il consenso va spronato, quasi estorto, lasciando marcire il pattume per strada ora, addirittura si riesce anche ad offendere l’intelligenza dei romani e di chi, il megacamino se lo ritroverà nel cortile di casa.
Apprendiamo, cosi, da voci favorevoli all’incenerimento dei rifiuti, che il promesso teleriscaldamento, probabilmente sarà dirottato all’area industriale adiacente al costruendo mega-forno, mediante la realizzazione “di una adeguata rete di distribuzione locale” (chi sopporterà il costo di questa ulteriore opera?).
Ancora più grave appare poi l’informazione, rilasciata, ancora a forze amiche, circa la “architettura” che l’impianto deve avere per essere in grado di “soddisfare i canoni estetici tali da consentire la riqualificazione dell’area industriale”.
Come a dire che tutto quanto di negativo il mega-forno genera intorno a sé, passa in second’ordine se la struttura è esteticamente bella. E ancora, come a dire che, un impianto industriale di incenerimento rifiuti che si presenti esteticamente accettabile possa rimuove, per incanto, tutte le criticità, anche di ordine sociale (o in itinere come il Print S.Palomba) scaricate per anni in questo lembo di terra di confine, abbandonato a se stesso da tutte le consiliature che si sono succedute nel tempo“.
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