Necessità di nuovo sviluppo edilizio impongono il sacrificio del verde delle scuola Levi
Capire un paese come Marino, governato da questa classe politica, sta diventando ogni giorno sempre più difficile. Dopo lo smantellamento dei marciapiedi in via Nettunense e in via Palaverta, per costruirci sopra parcheggi, “privati”, a servizio di palazzine sorte negli ultimi anni, oggi arriva la ciliegina sulla torta.
Un “esproprio” ai cittadini, di fatto, del terreno di fronte la scuola Primo Levi, dove i nostri politici a suo tempo avevano promesso la costruzione di una struttura che potesse ospitare tutti i livelli d’Istruzione, dalla scuola dell’infanzia la scuola primaria per finire con la secondaria, concentrando cosi in un solo punto tutti i livelli di studio, ottimizzando le spese non solo del comune (una sola palestra una sola mensa) ma anche quelle di quei genitori, che si vedono costretti a giri forzati, per portare i propri figli tra i plessi sparsi per il territorio. Un “esproprio” di fatto che danneggia la scuola perché crea una nuova strada, che rende la stessa un’isola tra il traffico e l’inquinamento. Si poteva “espropriare” il terreno di circa quattro ettari a confine destinato alla costruzione di una piccola “Frattocchie 2”,invece hanno preferito prendersi l’ultimo pezzettino di verde a disposizione dei nostri figli. Come se non bastasse abbatteranno due Pini di circa 30 anni per permettere il passaggio dei mezzi.
Ringraziamo della sensibilità ancora una volta dimostrata dalla nostra classe politica, al governo del paese Marino. Speriamo ancora per poco.
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