Con un lavoro portato avanti da Associazioni e Comitati di Quartiere, il Piano di Emergenza Comunale (PEC) ha in 6 settimane visto la luce e la sua consegna è avvenuta formalmente in Comune il 16 novembre scorso. Praticamente si tratta di un lavoro da oltre 300 pagine fitte fitte di dati, indicazioni analisi, corredato da file digitali particolari (si chiamano shapefile) che descrivono le informazioni cartografiche associate al PEC. L’unico lavoro che le Associazioni hanno lasciato ai Dirigenti di Marino è la stampa di una decina di mappe, da produrre con strumenti GIS, proprio a partire dagli shapefile, seguendo passo passo le indicazioni della Regione Lazio del 2015.
Il 29 novembre, in ogni caso, il PEC va in discussione nel pomeriggio in Consiglio Comunale e pur non essendo una variante urbanistica imporrà di fatto dei ‘vincoli di armonizzazione’, come indicano le norme, tra le necessità dell’emergenze e la cementificazione che ha caratterizzato e che vorrebbe, forse, continuare a caratterizzare il territorio. Basti dire che a Marino, con la variante al PRG vigente del 2004 (e senza speculazione Divino Amore/Mugilla/Mazzamagna … ) non si saprebbe ad oggi dove mettere in ‘spazi pubblici’ le persone in caso di emergenza. Le Associazioni e i Comitati hanno piazzato le aree di attesa, accoglienza e di ammassamento soccorritori un pò dove possibile, saturando spazi pubblici e anche tanti spazi privati, con le più disparate destinazioni.
La politica del M5S, con il consigliere Dibello in grande spolvero, ha voluto fortemente questo PEC: lo approverà?
Cosa farà la minoranza, specie quella ‘palazzinara’ che si è ben guardata negli ultimi 4 anni di discutere dell’obbligo del PEC, continuando la cementificazione selvaggia del territorio?
E i Dirigenti di Marino, a tratti piuttosto distratti – a dire il vero – durante la stesura in sei settimane, avranno stampato i file GIS nelle due settimane passate dal 16 novembre, data della consegna della bozza delle associazioni, ad oggi?
Ma soprattutto, il Dirigente dell’urbanistica avrà il coraggio di denunciare nel suo parere tecnico la totale inadeguatezza del PRG vigente, inarmonizzabile con le esigenze di Protezione Civile che, come ricordiamo, costituiscono di fatto un obbligo di legge e producono un vincolo per il bene superiore dell’intera popolazione in caso di calamità?
Lo stesso Dirigente, supportato dalla politica del M5S che indicò nella efficace sintesi ‘ciao ciao Divino Amore’ la sua politica sul cemento, saprà con incisività spiegare tecnicamente perchè va riavviata una nuova fase che fermi le nuove costruzioni a Marino e la politica saprà aprire una pagina su un nuovo PRG davvero sostenibile, orientato al bene di tutti?
Domande lecite dei cittadini: ai Politici del consiglio comunale e ai Dirigenti di Marino, oggi, le risposte.
La Redazione
Prima pagina del PEC consegnato dalle Associazioni/Comitati il 16 novembre 2016
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Ciao ciao Divino Amore !…………….