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Resoconto sulle audizioni in Commissione Ambiente della Regione Lazio sul Piano di assetto del Parco Appia Antica

Il giorno 25 Giugno si è tenuta l’audizione presso la Regione Lazio, Commissione VIII^ Agricoltura e Ambiente,  riguardante:“Approvazione del piano del Parco Naturale Appia Antica – Roma di cui all’art. 26 della legge regionale 6 ottobre 1997, n.29 «norme in materia di aree naturali protette regionali» e successive modifiche ed integrazioni”.

Tra gli auditi anche il dott. Mauro Abate, quale rappresentante del comitato ADA (Argine via Divino Amore). Ecco uno stralcio della sua sintesi dell’audizione.

“Le Associazioni audite hanno esposto la propria ragione d’essere, i propri progetti e le richieste alla Commissione. Una buona parte ha richiesto l’ampliamento del Parco dell’Appia Antica. Ogni 2-3 interventi, i Consiglieri Regionali presenti, e in particolare Patanè (PD) ed Aurigemma (FI), obiettavano che questa richiesta era fuori tema, e chiedevano al Presidente Valerio Novelli (M5S) di farlo presente alle associazioni ascoltate, in modo che si astenessero dall’avanzarla. Il Presidente faticosamente riusciva a fare valere il principio che si trattava appunto di un’Audizione, e che pertanto la Commissione e i Consiglieri dovevano comunque ascoltare le proposte, per poi valutare e deliberare in modo autonomo.

Per quanto riguarda l’audizione del comitato ADA (Argine via Divino Amore) da me rappresentato, ho iniziato facendo presente che i fatti e le notizie sotto gli occhi di tutti oggi, con l’indagine penale denominata “Rinascimento” a cura del procuratore Paolo Ielo, dimostra la sempre attuale validità della proposta di allargare la perimetrazione del Parco dell’Appia Antica dell’Assessore all’Ambiente Angelo Bonelli (Verdi), avanzata dalla Giunta Regionale – Delibera 815/2005 – e mai ratificata dal Consiglio Regionale fino a decadenza nel 2010. La mancata ratifica è stata un errore da cui sono conseguiti una lunga serie di progetti e delibere con irregolarità giuridiche (i famosi PRINT), che hanno portato a un aspro contenzioso giuridico, a una forte reazione delle parti sociali, ed infine all’iniziativa della Magistratura che ha “scoperchiato” dinamiche corruttive assai gravi a carico dei proponenti, assertori e sodali dei progetti di cementificazione industriale nell’area del Divino Amore, pregiata sotto il profilo paesistico e archeologico.

Ho passato brevemente in rassegna i ricorsi presentati da ADA al TAR (e i ricorsi correlati, sia di Italia Nostra “Ad adjuvandum” rispetto a quello presentato da ADA, sia di ADA rispetto a quello presentato dalla Città Metropolitana), i pareri negativi della ASL Roma H. Ho rammentato quale era il punto nodale di questi ricorsi, e cioè il contrasto con le direttive del PTPG (Piano Territoriale Provinciale Generale), approvato nel 2010, da parte dei PRINT (Programma Integrato di Intervento) approvati dal Comune di Marino nel 2011 e dalla Regione Lazio nel 2013, che avevano autorizzato il mega progetto edilizio al Divino Amore, Mugilla, e successivamente in zona Falcognana.  Il PTPG, con ragionamenti tecnici articolati, aveva indicato che non era possibile espandere i nuclei abitativi nel Comune di Marino, e che i terreni non adibiti a nuclei abitativi erano da considerarsi a destinazione agricola. Inoltre, qualsiasi incremento della popolazione sarebbe dovuto necessariamente passare attraverso una ri-definizione degli strumenti quali il PUGC (Piano di Urbanizzazione Generale Comune) e PRG (Piano Regolatore Generale), ciò che non era stato fatto dalla Giunta Palozzi.

Ho ricordato, infine, la diffida su tutte questi argomenti presentata dal Comune di Marino alla Regione Lazio, e la necessità di sentire il parere degli Enti aventi diritto: il Parco Regionale dell’Appia Antica e quello dei Castelli Romani, l’ASTRAL (strade nel Lazio), l’ACEA e la Città Metropolitana (che detiene il 51% di ACEA).

Ho concluso il mio intervento sostenendo alla Commissione che poiché in conclusione non è possibile percorrere il mega-progetto edilizio, e’ necessario allora ritornare alla suddetta delibera di Bonelli del 2005 di ampliamento del Parco dell’Appia Antica, per comprendere la zona di Divino Amore, Mugilla, Tellene, Falcognana.”

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