Molti abitanti di Santa Maria delle Mole hanno osservato un cambio del percorso di decollo degli aerei dell’Aeroporto di Ciampino nelle ultime settimane, in particolare con una concentrazione di passaggi nell’area tra Parco Falcone e via della Repubblica sull’abitato di S. Maria.
Ma cosa sta succedendo, si chiederanno gli abitanti di Santa Maria delle Mole? Invece di diminuire i voli sono aumentati?
Visto che alcuni sciacalli della politica locale con i loro giornaletti ‘disinformanti‘ hanno già sparato una serie vertiginosa di fesserie, cerchiamo di capire qual è la reale situazione, e per farlo prendiamo spunto da quanto il Comitato Aeroporto CRIAAC ha spiegato dalla viva voce di Roberto Barcaroli suo portavoce, con molta chiarezza e anche puntualità, ad una domanda esplicita del sig. Lioi di S. Maria delle Mole nell’ultima assemblea pubblica CRIAAC del 15 febbraio 2019 a Ciampino, alla presenza di diverse autorità e cittadini.
La nuova rotta degli aerei è una iniziativa sperimentale avviata da ENAC e AdR da circa un mese per dimostrare che esistono delle rotte che dovrebbero produrre a terra meno rumore, dato che gli aerei sono stati autorizzati dalla nuova procedura ad alzarsi di più in fase di decollo, con una pendenza anche doppia rispetto alle rotte precedenti, prima di passare sull’abitato di S.M. delle Mole. E’ stata, quella di ENAC e AdR, una tattica disperata dell’ultim’ora per cercare di fermare o allontanare nel tempo gli effetti del Decreto Costa, del dicembre 2018, che prevede una importante riduzione dei voli su Ciampino.
Ma andiamo nel dettaglio per ordine. In questa ottica sperimentale, le nuove rotte prevedono, dunque, una curva più stretta degli aerei e una maggiore impennata subito dopo essersi staccati dalla pista di Ciampino. Quindi, il passaggio su S.Maria delle Mole è anticipato e più spostato verso Roma, mentre le rotte che venivano seguite fino a circa un mese fa erano più allungate verso Frattocchie. Per questo diversi abitanti di Santa Maria delle Mole sentono il passaggio di più aerei.
In realtà il problema è che le uniche rotte approvate, come prevede la legge, dalla Commissione aeroportuale dell’aeroporto di Ciampino sono quelle del 2001, tra l’altro già d’allora rotte simili a quelle che stanno cercando di percorrere oggi gli aerei.
Anche la zonizzazione acustica dell’aeroporto fatta dalla Conferenza dei Servizi del 2010 fu fatta sulla base di queste rotte del 2001.
Ma Enac e AdR, subito dopo la fine della Conferenza dei Servizi del 2010, modificarono anche allora “in via sperimentale e unilaterale” le rotte allungandole verso il parco Spigarelli e poi Frattocchie. Nel 2014, prima di fare il Piano di contenimento e abbattimento del rumore (sulla spinta della procedura di infrazione UE e di 1700 denunce alla magistratura presentate dai cittadini del CRIAAC) gli aerei hanno cambiato nuovamente, in via sperimentale anche stavolta, le rotte, allungandole ancora di più verso Frattocchie/Due Santi, e provocando la reazione urticata della sede a via dei Ceraseti dell’Università di Dallas che, con i suoi canali non trascurabili, e con una perizia tecnica protestò immediatamente per il rumore e ottenne il riaccorciamento della rotta su Frattocchie. Sottolineato due volte, sempre in forma ‘sperimentale‘, cioè unilateralmente senza dover aspettare l’approvazione della Commissione aeroportuale, proprio perche rotte ‘sperimentali’.
Ovviamente, nessuno dei due “esperimenti” del passato ha ridotto il rumore e le centraline hanno continuato sistematicamente a sforare, come dimostra l’ARPA Lazio nei suoi report ogni mese.
E anche l’esperimento che stanno facendo ora su Santa Maria delle Mole (che dovrebbe terminare in primavera 2019) non ha ridotto affatto il rumore, come mostra l’ultima misura di ARPA Lazio.
Allora, dirà il lettore attento, perchè fanno questi esperimenti?
Intanto delle rotte ‘sperimentali’ che durano anni, in un caso addirittura 8 anni, la dicono lunga sul concetto di ‘esperimento’ e di legalità che hanno in ENAC e AdR. Visto che i risultati sono sempre stati e continuano ad essere negativi, possiamo ipotizzare che questi esperimenti servano per distrarre l’attenzione dei cittadini, colpiti periodicamente dal rumore in zone diverse, e prendere tempo senza fare l’unica cosa davvero necessaria: ridurre i voli!
Comunque, adesso, a seguito del Decreto del Ministro Costa del dicembre 2018, come ben spiegato il 15 febbraio dal CRIAAC, sia ENAC sia AdR dovranno tornare alle rotte previste dalla zonizzazione acustica, che sono vicine a quelle sperimentali attuali, e partire da li per realizzare finalmente la riduzione dei voli imposta da questo provvidenziale Decreto.
Si badi bene, una prima consistente riduzione dei voli e l’introduzione dei nuovi aerei “silenziosi” in base al Decreto dovrebbe avvenire entro dicembre 2019, cioè entro dieci mesi da oggi.
Se questa riduzione dei voli, prevista dal Piano AdR, non sarà sufficiente, come credono i cittadini del CRIAAC, per rientrare nei limiti di legge, il Decreto obbliga AdR a ridurre ulteriormente il numero dei voli entro l’11 novembre 2020, data limite imposta dal Decreto per il totale rientro nei limiti di legge. A garanzia delle misure è posta ARPA Lazio che va plaudita per la sua professionale e impeccabile operatività di questi anni!
Speriamo che la dettagliata analisi qui esposta sia chiara anche al sig. Lioi e ai suoi amici – #diciamolo – del momento, visto che l’unica vera soluzione per il rumore è quella della riduzione dei voli, finalmente fissata in un Piano dalla politica che governa dal locale al nazionale, con il Decreto Costa del dicembre 2018.
A buon intenditor non servono altre parole! A chi invece crede ancora a Babbo Natale, #diciamolo pure, è inutile tentare di spiegare …
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