Le elezioni Europee si sono chiuse e i numeri locali fanno in molte situazioni il paio con quelli nazionali. Esplode la Lega di Salvini che diventa in questa tornata il primo partito di Marino con oltre 5700 preferenze (34%). Un risultato, questo, in linea con l’affermazione nazionale del Carroccio. Perde colpi, ma molti di meno del nazionale, il M5S di Marino che supera il 22% con 3273 voti: ben 5 punti sopra la media nazionale del Movimento che ha visto realizzarsi una vera debacle, con un deludente 17% nazionale. Anche il PD di Marino supera il 20%, ma si mantiene 2 punti al di sotto della media nazionale. Significativi i risultati di FdL (quasi 9%) e deludenti quelli di Forza Italia, ridotta al 5,64%. Risultati bassi per le estreme (da Casapound, Forza Nuova fino al riproposto PCI) con altre liste intermedie dell’area del centrosinistra che non superano nel migliore dei casi il 2,7%.
Lo scenario di Marino, tenendo ben in testa che si parla di elezioni europee, delinea un elettorato ancora una volta molto fluido che, in questa occasione, premia il Carroccio.
Si possono leggere questi dati in chiave amministrativa locale?
Molto difficile da fare e molti distinguo hanno da sempre caratterizzato gli esiti, specie quelli del voto europeo, da quelli nazionali e locali. Ma certo un campanello per la maggioranza di Marino è suonato, abbastanza chiaro, campanello che dovrebbe auspicabilmente portare ad una riflessione sull’azione che ci si accinge a mettere in campo nei due anni pieni di governatura locale che restano per completare il quinquennio, fino alle elezioni 2021. Circa 700 giorni da utilizzare con attenzione per Colizza e la sua maggioranza, con la massima efficacia se si punta a rigovernare per un nuovo quinquennio Marino, con tanta attenzione alle richieste della città e delle persone che ci vivono.
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