di Gianna Santini –
A distanza di giorni dall’evento, in via Giacomo Carissimi, nel pieno centro storico della città di Marino, ancora riecheggiano le grida di disperazione dei residenti.
Il boato che il 4 maggio ha squarciato il silenzio di una serata primaverile, ha lasciato un segno indelebile per i residenti delle “cammere nove”. Così, infatti, viene chiamata la via che si è stata protagonista di una tragedia.
Erano circa le ore venti del 4 maggio quando l’esplosione di una bombola di gas situata in un appartamento posto al piano terra di una palazzina, abitato da una donna di 52 che viveva da sola, ha provocato il ferimento della donna e di altre di tre persone tra cui una bambina di quattro anni.
La donna è tuttora ricoverata in gravi condizioni all’ospedale S.Eugenio di Roma per le gravi ustioni riportate. Rapida ripresa per fortuna per tutti gli altri coinvolti, bambina compresa.
Passato il terrore di quei momenti, si fanno ora i conti con la cruda realtà. Sono sette le famiglie rimaste senza casa, ed alcune di loro senza più nessun bene personale, se non le poche cose che sono state recuperare da sotto le macerie.
Nei tempi già difficili che si stanno vivendo a causa di una pandemia, proprio la prima sera dell’allentamento dal lockdown, la sorte avversa si è abbattuta di nuovo sui malcapitati protagonisti di questa storia. 
Il sindaco Carlo Colizza, che immediatamente si è recato sul luogo della sciagura, ha collaborato insieme alle numerose forze di soccorso arrivate tempestivamente sul posto così da scongiurare il peggio e si è attivato per assicurare un alloggio ai malcapitati.
Si è prodigata sin dai primi secondi dopo l’evento la Protezione Civile comunale, con un intervento rapidissimo del suo coordinatore Giorgio Moretti, affiancato dalla squadra dei volontari e supportati subito dai Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine e da alcuni cittadini esperti che si sono resi disponibili immediatamente dopo lo scoppio..
Per chi in quella via aveva investito il suo futuro lavorativo, la questione è più complicata e per la risoluzione i tempi purtroppo si prevedono più lunghi. Le indagini sono in corso e le perizie stabiliranno le cause e le eventuali responsabilità.
Porgo, assieme all’intera redazione di Noi Cambiamo, i miei auguri di una pronta guarigione e risoluzione rapida dei problemi a tutte le persone direttamente coinvolte in questa tragedia.
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