Con ordinanza n°214 del 10.09.2020 il Sindaco Colizza ha posticipato al 24 Settembre 2020 l’inizio delle attività didattiche di tutti i plessi dei tre istituti comprensivi Marino Centro, Primo Levi e Santa Maria delle Mole.
E’ stata considerata, si legge nell’ordinanza, l’esigenza prioritaria di fornire tutte le garanzie di sicurezza agli studenti e agli adulti di massima riduzione dei rischi di contagio da Covid-19. Il provvedimento è stato deciso ravvisando “oggettivamente rilevanti ” le motivazioni riportate in una nota a firma congiunta dei tre Dirigenti Scolastici dei 3 Istituti Comprensivi inviata ieri 9 settembre al protocollo del Comune (protoc. n°49143 del 9 settembre 2020) e con la quale i Dirigenti scolastici hanno rappresentato preoccupazioni circa la possibilità di garantire la ripresa delle attività didattiche il 14 settembre 2020 facendo riferimento a problemi organizzativi, alla disponibilità dei banchi monoposto necessari a tutti gli alunni ed agli organici del personale docente ed Ata al momento incompleti.
Inoltre, conclude l’ordinanza, le consultazioni elettorali del 20 e 21 settembre avrebbero determinato necessariamente una pressoché immediata sospensione delle attività e atteso che la maggior parte dei plessi scolastici saranno sede di seggi elettorali, si sarebbe dovuto procedere ad una doppia attività di disinfezione e sanificazione già programmate dall’Ente comunale.
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C’è una situazione vergognosa in tutta Italia. Grazie al precariato e alle leggi ancora in vigore, nonostante gli avvicendamenti partitici al governo in questi anni, manca un congruo numero di personale scolastico. Sia docente, che non docente.
“Andrà tutto bene” era lo slogan. La realtà è molto diversa e le scuole di ogni ordine e grado stanno in larga parte posticipando la riapertura. Si assumessero i precari, subito, senza indugi. Invece no: nel DL Rilancio, i nuovi assunti a tempo determinato se scatterà il lockdown rimarranno a casa “con rescissione immediata senza alcun indennizzo” del contratto firmato. Non si possono fare le nozze coi fichi secchi. E’ inutile comprare tonnellate di lavagne elettroniche e altro materiale discutbilmente utile, spendendo un sacco di soldi, e non avere lavoratori e lavoratrici per i quali i soldi non si trovano mai abbastanza. L’IC di ambito, quallo di Albano, non fa le nomine del personale perché la DSGA era reggente (e se ne è andata) e la preside è impegnata in altro. Incredibile. Ci si riduce all’ultimo momento dopo 180 giorni di pandemia…
Finalmente una politica che ragiona secondo logica. E non riesco a capire perchè a livello nazionale non si ragioni allo stesso modo. Il fatto di riaprire il 14 per poi fermarsi per il 20 implica un esborso in più di denaro per la sanificazione, però poi vengono a dire che si risparmia con il taglio dei parlamentari, senza però sapere come sarà, se sarà, improntata la prossima legge elettorale (se rimanesse la stessa avremmo meno parlamentari disposti a ragionare con la propria testa e, in percentuale, più “SignorSi” verso i propri “Capi Bastone”!!!! Non va bene, ma proprio bene – staccatevi dai vecchi partiti per cui siete nati e votate NO al Referendum. Le case si costruiscono dalle fondamenta e non dal Tetto.