#Diteglielo. La questione del nuovo cimitero: il cons. Blasetti ricorda la storia ... al Cecchi smemorato

03-blasetti — — Alessandro Blasetti consigliere comunale M5S (foto di Cristiano Paris) © Tutti i diritti riservati dall'autore. Riproduzione e condivisione sono vietati

Con un post diffuso sui social e ripreso in vari ambiti, il consigliere di maggioranza M5S Alessandro Blasetti riprende un vecchio tema risalente a 10 anni fa, sulla situazione cimiteriale a Marino.

Il tema è quello del “cimitero fantasma delle precedenti amministrazioni già costato ai cittadini un milione e mezzo di euro, del quale non se ne trova traccia se non documenti che stanno in mano alle magistrature” esordisce Blasetti.

“Questo emerge nell’ultimo consiglio comunale durante l’approvazione del piano regolatore cimiteriale, il percorso a norma di legge che non era mai stato fatto prima dalle precedenti amministrazioni, per programmare la necessità di un cimitero in base alle stime e la proiezione dei dati.

I posti disponibili, le estumulozioni, i deceduti, il numero degli abitanti le superfici disponibili, caratteristiche urbanistiche ecc…
I documenti parlano chiaro, senza fare il piano regolatore fu acquistato un terreno nel 2011 al costo di 750 mila euro, con dei vincoli che non avrebbero mai permesso la realizzazione”.

In pratica il centrodestra del signori Cecchi, Pisani, Palozzi, Silvagni, etc. spese ingenti risorse pubbliche per un terreno che non serve in pratica a niente … e magari ora lo stesso Cecchi viene pure a fare una sdolcinata predica alla popolazione sulla situazione cimiteriale.

Ma il peggio è messo in evidenza da Blasetti in questa parte della dichiarazione “Successivamente al 2011, fu avviata una gara per un progetto di realizzazione addirittura su altro sito con un debito fuori bilancio che è piombato sulle spalle dei cittadini, circa 900 mila di euro, dal quale emerse la necessità di darne comunicazione alla magistratura contabile e la procura della repubblica già nel 2017 (vedi immagini sotto degli atti). Tradotto soldi dei cittadini buttati al vento, a quei cittadini a cui rispondevano sempre che per riparare il tetto della scuola dei figli, non cerano i soldi per farlo“.