di Maria Rita Sanna (dietista) –
Ogni anno il 16 ottobre si celebra la Giornata mondiale dell’Alimentazione per commemorare la fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).
Quest’anno il tema della Giornata mondiale dell’alimentazione è “la trasformazione dei sistemi agroalimentari ai fini di una produzione migliore, una nutrizione migliore, un ambiente migliore e una vita migliore, senza lasciare indietro nessuno”.
Circa il 40% della popolazione mondiale (3 miliardi le persone) non possono accedere ad una dieta sana.
Perché allora parliamo di Dieta mediterranea?
La Dieta Mediterranea è una dieta sostenibile, ha un basso impatto ambientale, è nutrizionalmente adeguata ed è conveniente. Privilegia i cereali e i legumi, le verdure e la frutta fresca di stagione, la frutta secca e il condimento per eccellenza è l’olio extravergine di oliva .
Questi alimenti hanno un basso impatto ambientale perché spesso prodotti in loco, utilizzano poca acqua, poco suolo e per quanto riguarda i legumi hanno un ruolo importante per il miglioramento della fertilità dei terreni ed hanno un alto valore nutrizionale.
Un’altra caratteristica di questa dieta è il consumo moderato di pesce, di carne bianca, latticini e uova, mentre è limitato il consumo di carne rossa e alcol.
Il consumo della carne rispetto alle colture vegetali implica invece una produzione eccessiva di gas ad effetto serra.
La seguente tabella ci dà un’idea della produzione di CO2 prodotta dagli allevamenti di animali:
| Categorie di carne | g CO2 eq/ 100g |
| Manzo e vitello | 1200 |
| Coniglio | 230 |
| Maiale | 200 |
| Pecora | 190 |
| Cavallo e asino | 140 |
| Pollame | 100 |
Scegliere di consumare carne di razze autoctone delle diverse specie animali, significa anche fare scelte alimentari a favore dell’ambiente con un impatto ambientale più basso sia per la riduzione dei trasporti sia, soprattutto, per la riduzione della perdita della biodiversità alimentare.
Diversificare l’alimentazione, variando all’interno di una stessa categoria il consumo dei diversi prodotti, ad esempio alternando sulla tavola i diversi tipi di frutta e verdura in base alla stagionalità, costituisce un’azione protettiva sia da un punto di vista salutistico, sia per quanto riguarda la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità nelle produzioni agroalimentari.
La dieta mediterranea è anche un modello culturale che coinvolge il modo in cui gli alimenti sono selezionati, prodotti, processati e distribuiti. Infatti, la Dieta Mediterranea prevede il consumo di prodotti locali che garantiscono la salvaguardia del territorio e delle nostre tradizioni culturali e ambientali.
Per chi è interessato a questo tema l’invito è per il 16 ottobre alle ore 10,30 presso il Punto Informativo Appia Antica a Via della Repubblica a Santa Maria delle Mole, nei pressi della stazione, dove si terrà un incontro dal titolo “ La Dieta Mediterranea: una dieta ancora attuale?” e a seguire si parlerà degli zuccheri contenuti negli alimenti che consumiamo giornalmente.
Al termine dell’incontro si potrà partecipare anche ad uno screening con la rilevazione delle misure antropometriche e calcolo del BMI (indice di massa corporea) personalizzato.
