Grottaferrata: quarto sindaco di destra che cade ai Castelli. E Marino cosa farà?

Da ieri Grottaferrata, guidata fino a quel punto dal centrodestra di Andreotti, si è unita alle sorti di Frascati, Monte Compatri e Ciampino. Tutte maggioranze di centrodestra che si sono letteralmente disintegrate in contrapposizioni durissime sulle gestioni del territorio e i progetti e ‘affari’ da portare a termine, a volte come a Ciampino appena pochi mesi dopo la  vittoria elettorale.

A Marino proprio ieri, mentre cadeva Grottaferrata, il Sindaco neoeletto supportato dalla Lega Nord Stefano Cecchi ha nominato, con una certa fatica vista la distanza in settimane dal voto, gli ultimi due assessori, in un puzzle che ha lasciato già a terra i primi scontenti.

Del resto se la politica la si fa sulle promesse e le poltrone succede di doverne pagare lungo il percorso il conto.

E le promesse anche a Marino sono tante: la prima è la possibile cancellazione dell’ultimo Piano Urbanistico Comunale Generale, PUCG.

Per niente facile da fare … il PUCG è ben incardinato e presenta la salvaguardia di gran parte del territorio voluta dai precedenti amministratori a stampo grillino-ambientalista.

Una trafila lunga, questa, con un Piano ben assestato … e non è proprio detto che li, sul tema del cemento che ha costituito uno degli argomenti determinanti di Cecchi, non si innestino le prime crisi per la  nuova maggioranza.

Oggi è troppo presto per vedere questi effetti, ma il tempo passa rapidamente e già in primavera prossima i primi mal di pancia potrebbero affiorare.

E non sarebbe una buona cosa per Marino appena uscita da una lunghissima e poco partecipata tornata elettorale.