di Gianna Santini –
Le feste natalizie si avvicinano e in molti Paesi del mondo cattolico e cristiano i preparativi per accogliere la nascita di Gesù Cristo fervono. Come la tradizione vuole, in questi giorni Maria, la mamma di Gesù, sarebbe stata in viaggio verso Betlemme per realizzare le profezie dell’Antico Testamento.
“Quando Maria era quasi al termine della sua gravidanza l’imperatore Augusto ordinò un grande censimento che obbligava tutti a dirigersi al proprio villaggio d’origine“. Fu così che durante il viaggio dalla Galilea alla Giudea per raggiugere il villaggio di Betlemme, terra natia di Giuseppe, in una notte stellata in una piccola e fredda capanna il figlio di Dio, secondo la tradizione Cristiana, venne alla luce.
L’importanza nella vita di Gesù della madre fu già allora un chiaro esempio di quello che la scienza oggi sta scoprendo con varie ricerche: mi riferisco all’indelebile legame che si instaura tra la madre e il figlio fin dal primo giorno del concepimento. Gli ultimi risultati delle ricerche indicano quanto segue:
“In gravidanza, le cellule del bambino migrano nel flusso sanguigno delle madri e poi ritornano nel bambino, con un fenomeno che si chiama ‘microchimerismo fetale-materno‘.
Per 41 settimane, le cellule circolano e si fondono avanti e indietro, e dopo la nascita del bambino, molte di queste cellule restano nel corpo della madre, lasciando un’impronta permanente nei tessuti, nelle ossa, nel cervello e nella pelle delle madri, e spesso rimangono lì per decenni. Ogni singolo figlio che una madre avrà anche dopo il primo lascerà un’impronta simile anche sul suo corpo.
Anche se una gravidanza non va a termine o se si abortisce, queste cellule migrano comunque nel flusso sanguigno”.
Le ricerche avrebbero dimostrato che se il cuore di una madre è ferito, le cellule fetali si precipitano sul luogo della lesione con la capacità di trasformarsi in diversi tipi di cellule specializzate nel riparare il cuore.
Il bambino aiuta a riparare la madre, mentre la madre costruisce il bambino.
Questo è spesso il motivo per cui certe malattie spariscono in gravidanza.
È incredibile come i corpi delle madri proteggano il bambino a tutti i costi, e il bambino protegga e ricostruisca la madre, in modo che il bambino possa svilupparsi in modo sicuro e sopravvivere.
Altri studi avrebbero anche mostrato il ritrovamento di cellule di feto nel cervello di una madre ben 18 anni dopo il parto, un’altra prova che le mamme i figli li portano dentro di sè per anni e anni anche dopo che li hanno partoriti.
Ecco un altro buon motivo per festeggiare il Natale e le nostre mamme , e se non sono più qui con noi, dall’alto del cielo stellato nella notte del 24 dicembre le troveremo nel firmamento, in una stella. Anche così il loro amore sarà riversato su di noi inondandoci di pace e serenità.
Buon Natale!
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