di Gianna Santini –
A mille ce n’è nel mio mondo di fiabe da narrar … venite con me in questo mondo fatato per sognar …
C’era una volta, tanto tempo fa ma anche no, un’isola sperduta, lontano dal resto del mondo, chiamata “Sorgente di luce”.
Su questa bellissima isola, immersa nella natura, la cui luce emanava armonia e gioia, viveva una tribù chiamata degli “illuminati”. Gli abitanti di questa tribù vivevano in sintonia con la natura ed essa le donava tutto ciò che serviva al loro sostentamento. Le loro case erano costruite con pietre preziose che raccoglievano in abbondanza dal terreno. Il villaggio splendeva così tanto che poteva fungere da ‘faro’ per le imbarcazioni in difficoltà. Sull’ isola della “Sorgente di luce” c’era un piccolo molo ed ogni tanto, diciamo raramente, qualche imbarcazione finiva lì per caso … ma anche no!
Fu cosi che un giorno arrivò sull’isola un veliero mal ridotto con un solo uomo di equipaggio. Subito tutto il villaggio si attivò per soccorrere l’imbarcazione. Il marinaio fu portato in salvo e rifocillato. Quando il marinaio si riprese, raccontò che si era messo in mare alla ricerca dell’isola della luce conosciuta in tutto il mondo per cercare di salvare il mondo dalle tenebre.
Il capo della tribù dell’isola era una donna, la quale gli si avvicinò e accarezzando il viso del marinaio gli domandò: “cosa sta accadendo nel vostro mondo per essere ridotto in questo modo?”
“Sono venuto alla ricerca di questa isola perché si narra che in questo posto ci sia la formula della armonia” disse il marinaio. “Sono venuto perché abbiamo bisogno di aiuto, il mondo è avvolto nelle tenebre, malattie e guerre, inquinamento, odio, lo stanno distruggendo, le persone sembrano impazzite: l’avidità ha oscurato i loro cuori, la crudeltà guida le loro menti ed il mondo precipita sempre di più in uno oscuro abisso“.
La donna guardò negli occhi desolati del marinaio e disse: “Se il vostro mondo è avvolto dalle tenebre e il buio regna su di voi, non c’è altra soluzione che accendere la luce … perchè il buio non è altro che assenza di luce“.
Il marinaio un po’ perplesso chiese: “come si fa ad accendere la luce se viviamo nel buio e non vediamo la luce?”
Gli occhi amorevoli della donna si accesero di raggi dorati sfolgoranti e proferì queste parole: “La luce che cercate è dentro di voi … cercate dentro di voi, nei vostri ricordi di bambino, di come eravate innocenti, puri e spensierati, come quando correvate felici nelle braccia di vostra madre e di come quell’abbraccio vi faceva sentire profondamente amati e vivevate sereni come se non ci fosse un domani. Ecco quella gioia che si sprigionava in voi è la luce che state cercando! Ecco quella luce è ancora lì! Non è andata persa è stata solo dimenticata. L’unica cosa che può riattivare la luce è la gioia, e la gioia si può riattivare solo se si torna ad essere puri ed innocenti come i bambini, che sorridono al sole e parlano con gli alberi“.
E la donna concluse: “Questo è tutto marinaio, ora torna nel tuo mondo e nel viaggio di ritorno riaccendi la tua luce, così che la potrai mostrare agli altri , e a poco a poco la tua luce farà incuriosire è sarà l’esempio per far riaccendere altre luci e il mondo inizierà ad illuminarsi“.
E fu così che durante il viaggio di ritorno il marinaio seguendo i consigli della donna ritrovò la sua luce, al suo arrivo tutti notarono in lui qualcosa di diverso, egli raccontò la sua avventura e piano piano uno alla volta tutti gli esseri umani seguendo il suo esempio riaccesero la propria luce e il mondo tornò a brillare di gioia !… e vissero tutti felici e contenti.
Morale: sii luce a te stesso, di conseguenza l’oscurità non potrà sopravvivere!
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