Il tour della mondezza e l’inceneritore ai piedi dei Castelli Romani: la visita sui luoghi con Noi Cambiamo

Marco

2 anni fa

Il 18 luglio le associazioni che hanno costituito la Rete di Tutela di Roma Sud hanno invitato i circa 600 consiglieri e assessori municipali e comunali dell’area Romana per approfondire la conoscenza del territorio prima di deliberare sul tema del termovalorizzatore e della gestione dei rifiuti. Invitati anche giornalisti, testate e TV, oltre alle associazioni ambientaliste e organizzazione politiche dei Castelli Romani.

La nostra testata Noi Cambiamo ha risposto all’invito insieme ad altri giornalisti e TV partecipando all’evento.

Gli organizzatori hanno proposto ai presenti un tour in varie tappe per conoscere in dettaglio la situazione di questo segmento di territorio di Roma al confine con i comuni di Pomezia, Albano e Ardea.

A questo invito, e ai precedenti proposti, hanno mostrato interesse, partecipando o chiedendo informazioni, solo il 5% degli amministratori Romani. “Purtroppo, il 95% di amministratori che deliberano senza conoscere, a partire dal Sindaco Gualtieri, rappresenta un problema, perché propongono soluzioni che potrebbero essere obsolete o inadatte al nostro contesto” hanno precisato gli organizzatori dell’evento in apertura del tour informativo previsto.

Per il territorio di Marino erano presenti Legambiente Appia Sud il riccio con il presidente Mirko Laurenti e quattro esponenti della Federazione Attivismo Partecipato – Gianni Morelli, Paolo Barzilai e Marco Carbonelli per Energie Positive e Marco Comandini di Europa Verde Marino-.

Dopo una rapida presentazione del tour e una piccola informativa con fotografie e schede storiche sull’area di Santa Palomba, abbiamo visto con nostri occhi Borgo Sorano, un ghetto di 300 appartamenti in via degli Astrini, il vicino cantiere per la realizzazione edilizia di un contestato PRINT da molti definito speculativo in cui si stanno costruendo 1.000 appartamenti di housing sociale per famiglie a basso reddito, proprio accanto al terreno in cui potrebbe sorgere l’inceneritore. Inoltre, sono stati oggetto di visita e riflessione la vicinissima discarica di Albano recentemente riaperta, discarica che – secondo i dati dell’ARPA – inquina la falda idrica da oltre 10 anni e necessiterebbe di una bonifica, e una delle varie aziende agricole che coltivano prodotti biologici, Azienda Ceglie nel comune di Ardea.

Presenti anche il Consigliere Comunale di Roma Nando Bonessio (EV) e il Consigliere Comunale di Albano Marco Altieri (Lista Civica Borrelli) che hanno rilasciato diverse dichiarazioni evidenziando l’inadeguatezza della scelta di Gualtieri che con un inceneritore da 600.000 ton vorrebbe risolvere i problemi di Roma ferma al 40% di differenziata, il tutto pronto tra 5-6 anni se andrà bene, mandando a bruciare il ‘tal quale’, cioè l’indifferenziato, contro ogni principio moderno dettato dall’Europa e dallo stesso PNRR.

Infine, hanno precisato gli organizzatori, “Gualtieri ha riattivato la discarica di Albano negli scorsi giorni per l’ennesima volta in barba alle tre interdittive antimafia che gravano sulla Pontina Ambiente, proprietaria dell’impianto. Purtroppo, il sindaco Gualtieri vuole l’inceneritore, ma non vicino alla città che lo ha votato senza conoscere fino in fondo le sue intenzioni. Questa scelta rischia di rovinare definitivamente il quadrante sud della Città metropolitana, nonostante sia il territorio, incluso il IX municipio, con una raccolta differenziata superiore alla media regionale (ben superiore al 65%)”.

Le scelte nazionali su questo tema hanno alimentato le tensioni politiche che hanno condotto alla presente crisi di Governo con le dimissioni di Draghi.

Riuscirà il territorio di Santa Palomba a far valere le sue ragioni?

E dove sono e cosa dicono i partiti di Marino, in primis il PD locale silente e imbarazzato come sempre sui temi di vera difesa del territorio?

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