Comunicato Stampa del Comune di Marino –
Avere il coraggio di denunciare chi perseguita, chi insulta o semplicemente fa sentire inferiori significa prendere coscienza di una terribile realtà e far cadere quella benda di dolore e vergogna che annebbia la mente.
Questo il filo conduttore dell’evento “LADRI D’AMORE”, voluto fortemente dall’Amministrazione comunale e ideato in collaborazione con la Commissione Consiliare delle Pari Opportunità per celebrare, venerdì 25 novembre, la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.“Se è vero che nel tempo abbiamo avuto a disposizione strumenti come centri antiviolenza e case rifugio o messo a punto attività investigative come quelle di tutte le Forze dell’Ordine e percorsi sanitari mirati, purtroppo sembra che tutto questo non sia stato abbastanza”, ha sottolineato il sindaco Stefano Cecchi che ha aperto l’evento. ”Sono 104 le donne uccise nell’ultimo anno e i loro nomi sono stati proiettati sulla facciata illuminata di rosso di Palazzo Chigi. Questo deve farci riflettere. Oggi, oltre ad incrementare la sinergia tra forze dell’ordine ed enti, è necessario proporre punti di ascolto diretti anche all’uomo, soprattutto all’uomo, perché il problema è nel contesto maschile, nella mancanza di rispetto e nel senso di possesso”.Di educazione sentimentale e della necessità di prevenzione, a partire dai più piccoli, soprattutto quella messa in atto dalle istituzioni scolastiche, ha parlato più approfonditamente lo psicoterapeuta Stefano Pieri che, grazie alla sua attività di “psicologo della strada”, ha riscontrato come molti versino in uno stato di allontanamento dalla propria interiorità anche per mancanza di interventi psicoterapeutici tempestivi e adeguati.Violenza è anche quella del “revenge porn”, ovvero veicolare filmati di ragazzi o ragazze in atteggiamenti intimi senza il consenso dei protagonisti, un reato riconosciuto dal ‘Codice Rosso’, legge entrata in vigore nel 2019. Su questo aspetto e sull’approccio consapevole all’utilizzo dei social network è intervenuto anche il Vice Ispettore Daniele Bruno del Commissariato della Polizia di Stato di Marino mentre il Maggiore Pierpaolo Pinnelli, Comandante del nucleo investigativo dei Carabinieri di Frascati, ha spiegato come la repressione, da sola, non sia la chiave per vincere ma occorra condividere informazioni, parlare, stare insieme, diventare sentinelle sul territorio.Importante anche il tema di far crescere la consapevolezza in chi non sa di essere vittima e far conoscere gli strumenti antiviolenza a disposizione: il numero internazionale 1522 (www.1522.eu) in primo luogo.Uno strumento importante per arginare le violenze è la “mediazione familiare” proprio perché gran parte delle stesse avvengono in ambito familiare e dovute a congiunti, compagni o amici. L’avv. Stefano Armati, Presidente dell’Organismo di Mediazione Familiare dell’ordine degli avvocati, ha evidenziato come oggi si voglia affrontare la mediazione familiare anche fuori dai tribunali facendo dialogare le parti attorno alle criticità che affliggono la coppia.La violenza ha mille volti come quella dell’Uomo Nero, la creatura leggendaria presente nella tradizione di vari paesi, simbolo del blocco psicologico che la paura genera nella nostra mente. La Compagnia Isigold, Simona De Cupis assieme al regista Massimo Santangelo, ha interpretato un brano tratto dal libro “L’uomo nero non esiste” scritto dalla stessa De Cupis che racconta la storia della protagonista Anna e di come sia possibile uscire dalla morsa della paura. La breve piece ha suscitato grande apprezzamento e commozione da parte del pubblico in sala.Pubblico costituito anche da numerosi studenti degli Istituti Superiori M. Amari – Liceo Artistico ‘Paolo Mercuri’ accompagnati dalle docenti Eliana Sperti, Laura Serafini e Alessandra Testi, che hanno puntato i riflettori sulla terribile realtà delle donne iraniane presentando dei contenuti video realizzati per l’occasione. Le ragazze dell’istituto Professionale ‘Formalba’, con l’insegnante Sabina Piersanti, hanno invece sottolineato gli aspetti della violenza attraverso i volti truccati, con occhi lividi o illuminati da brillantini, a voler mostrare il duplice stato d’animo di una donna resa vulnerabile da un amore malato e di quante tendono a coprire, con il trucco, i segni delle violenze subite.
“Dobbiamo garantire la sicurezza, proteggere le donne ma soprattutto capire che si tratta di un problema culturale e noi stiamo lavorando per dotare al più presto questo territorio di uno sportello di ascolto per le donne. Ringrazio, per la preziosa collaborazione nella realizzazione delle iniziative svolte in questa giornata, la Commissione consiliare delle Pari Opportunità – ha sottolineato Sabrina Minucci, Vicesindaco e Assessore ai Servizi Sociali che, ugualmente, ha rivolto ringraziamenti a tutti gli intervenuti. Dobbiamo credere che, anche in una società liquida come quella in cui viviamo, e mi rivolgo ai giovani, ci sono affetti che restano fermi come rocce: la famiglia, il proprio compagno o la propria compagna, le persone con cui si creano sodalizi. Dobbiamo credere che ci sono affetti che possono durare per sempre anche se, introno a noi, tutto racconta il contrario e, citando Dante e la Divina Commedia, voglio concludere con questo verso: ‘Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza’.Mi rivolgo soprattutto a voi ragazzi, non abituatevi alla brutalità!”.
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