Non si è fatto attendere molto il commento di Carlo Colizza a valle del Consiglio Comunale straordinario del 30 agosto scorso sull’incendio di Ciampino di un mese prima.
Durissimo, e anche a ragione, con il Sindaco Cecchi che trasforma in passerelle anche le emergenze e non ha alcuna capacità di autocritica, pure quando permette di giocare in un parco pubblico a circa 150 ragazzi adolescenti a 250 metri dall’incendio in corso, come accaduto al Parco di Cava dei Selci proprio la sera del 29 luglio, nel momento di picco degli agenti tossici. Ecco, dunque, la dichiarazione dell’ex Sindaco Carlo Colizza.
“ECO LOGICA 2000 – il 30 Agosto si è tenuto il Consiglio Comunale Straordinario” esordisce Colizza “grazie alla richiesta dei soli Consiglieri di Minoranza che, superando gli steccati delle formazioni politiche e l’immobilismo dell’Amministrazione, hanno ottenuto questo momento di approfondimento su un tema importantissimo per la cittadinanza. Peccato per la scelta della maggioranza di non estendere gli inviti a partecipare alle realtà associative del territorio che avevano chiesto, invano, al Sindaco di attivare il PEC e di ottenere una chiara pubblicazione dei dati raccolti dagli Enti interessati al sinistro. Così abbiamo ascoltato Città Metropolitana, che ha rilasciato all’epoca l’autorizzazione per l’azienda oggi revocata, ci ha riferito come grazie alla norma emergenziale covid la Regione aveva concesso di aumentare il quantitativo dei rifiuti stoccati. La Asl ci ha detto di aver verificato se negli ospedali fossero presenti casi di intossicazione e di aver raccolto dati sulle matrici vegetali (fogliame/frutta), Arpa Lazio ha confermato l’andamento dei dati sulla diossina – altissimi in prossimità dell’incendio e di molto sopra i limiti nei dintorni – che, fortunatamente, dopo qualche giorno sono rientrati nella norma. Alla fine della fiera è emerso chiaramente come il Sindaco, forte delle relazioni svolte dagli invitati, abbia tentato di nascondere la propria incapacità di agire. Un amministrazione seria avrebbe dato informazioni ai cittadini sull’effetto della diossina, sui dati rilevati, sulla pericolosità di esservi esposti senza limitarsi a fare il gioco del telefono con i consigli della Asl”.
Incalza ancora Colizza “I cittadini conoscono i dati rilevati da Arpa Lazio e dalla Asl? I cittadini sono stati informati della pericolosità della Diossina?
Un Sindaco che ha a cuore la salute dei propri concittadini, preso atto dei dati ARPA, non avrebbe permesso di tenere aperto un parco a pochi metri dal luogo dell’incendio. Un Sindaco che incarna l’autorità di protezione civile oltre a quella sanitaria doveva chiamare / rispondere alle sollecitazioni di chi ha sempre offerto il suo fattivo contributo per la tutela della salute, valutando se attivare il PIANO DI EMERGENZA COMUNALE. Non saremo mai complici di chi preferisce le passerelle alla responsabilità ma rimarremo vicino ai cittadini tutti”.
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