Marino e l’ospitalità

Gianni Botta

9 mesi fa

Mentre la vicenda dell’Ostello continua ad accendere polemiche, la Giunta imperturbabile porta avanti la sua decisione di ospitare gratuitamente l’ODCEC di Velletri nell’esclusiva location marinese, ex convento agostiniano del 1500.

Sebbene ci siamo già ripetutamente occupati della vicenda come testata, ci siamo spinti oltre ed abbiamo dato una rapida scorsa ai posti in cui l’Ordine potrebbe trovare ricovero:

l’attuale locale di Palazzo Colonna in cui l’ODCEC già si trova e per cui corrisponde al Comune 30 €/mese in via forfettaria per ristoro di utenze e canoni;
l’ex mattatoio, di cui si parlerà il 28 febbraio che “verrà trasformato in una sala convegni polifunzionale e sede delle associazioni del territorio” alle quali, a nostro avviso, potrebbe essere assimilato l’ODCEC (del resto cos’hanno in più per meritarsi una sistemazione di pregio ad hoc?);
l’immobile confiscato in via Appia Nuova n.159 che, stando all’ultimo elenco pubblicato nel sito del Comune (aggiornato ad agosto 2023), ancora risulterebbe “da finalizzare”.

Proprio quest’ultimo immobile – una villa per l’esattezza – ha richiamato la nostra attenzione: la sua acquisizione nasce nel 2018 allorquando la Giunta Colizza lo acquisì al patrimonio comunale con l’obiettivo di destinarlo ad ospitare un centro famiglia, sebbene il progetto non si concretizzò, sembrerebbe, per vizi di natura catastale (del resto si trattava pur sempre di un bene confiscato).
Ad ogni modo, senza entrare ulteriormente nel merito della vicenda, torniamo a dire che questo immobile, disponibile, appartiene al patrimonio immobiliare del nostro Comune tanto che rientra tra i “PARCHI URBANI ED AREE A VERDE DEL COMUNE DI MARINO” per i quali sarà affidato il “Servizio di manutenzione del verde pubblico comunale e scolastico“, nell’ambito del Lotto 3.

Quindi, riordinando le idee abbiamo una villa:

sfitta;
ubicata lungo la via Appia Nuova, perfettamente raggiungibile;
per la quale sosterremo un costo di manutenzione (il valore economico del Lotto 3 ammonta a quasi 120.000€ l’anno, ovvero 10.000 € al mese);

che attende solo di essere destinata e, nel caso, pure provvista del servizio di rasatura del prato a nostro carico, sebbene ad un costo notevolmente inferiore ai 360.000 € che l’Amministrazione vorrebbe spendere per la ristrutturazione dei locali dell’Ostello: cosa si aspetta? Oltretutto trattandosi dell’ODCEC quale migliore consulenza si potrebbe ottenere per risolvere i vizi catastali a suo tempo emersi (pure aggratise, visto il rapporto di reciprocità che deriverebbe dalla convenzione)?

Chiudendo, anche questa volta noi ci abbiamo messo la nostra buona volontà per dare suggerimenti all’Amministrazione, speriamo che ne facciano tesoro oppure dicano ai cittadini – che hanno firmato in 700 per chiedere la restituzione dell’Ostello – il motivo per cui intendono ostinatamente “donare” all’ODCEC un immobile di pregio sottraendolo alla comunità.

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